quando a non rispettare è un bambino

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keridwen.
00giovedì 10 aprile 2008 19:11
quando a non rispettare è un bambino
Ho avuto oggi un colloquio con una mamma di un mio alunno, il cui figlio non ha per lei nessun rispetto.
Guardavo i suoi occhi lucidi e i suoi sforzi di trattenere il pianto.
Cercavo di consolarla e di farle sentire la mia solidarietà.
I ragazzini che si comportano così in famiglia sono sempre di più.
Anche in famiglie normalissime e non solo in ambienti degradati dal punto di vista sociale.
Mi chiedo che uomini saranno.
E' davvero molto triste.....
Lilli66
00venerdì 11 aprile 2008 13:17
I bambini si comportano "male" perchè sono educati "male" dagli adulti: il comportarsi "male" non è certo innato o istintivo.
Ci possono essere mille motivi diversi dietro al comportamento di un bimbo che non rispetta neanche i suoi genitori o gli insegnanti, ma certamente il "colpevole" non è mai il bimbo, che non è responsabile delle sue azioni ma che, semplicemente, con il suo comportamento "irrispettoso" sta dando voce ad un suo disagio.
L.
keridwen.
00venerdì 11 aprile 2008 13:47
Re:
Lilli66, 11/04/2008 13.17:


Ci possono essere mille motivi diversi dietro al comportamento di un bimbo che non rispetta neanche i suoi genitori




La cosa ancora più triste è che ormai nelle classi ci rendiamo conto sempre di più che fra i mille motivi di cui tu parli, almeno 950 volte c'è l'esempio di un padre che non si comporta come dovrebbe.
La mamma corre come una disperata per seguire come può la famiglia e contemporaneamente lavorare fuori casa.
Il padre collabora troppo poco e anzi, spesso accusa la moglie di essere inadeguata: quando lo fa di fronte al figlio, potete immaginare l'effetto.

Così la mamma subisce non solo dal marito, ma anche da un ragazzino che diventa sempre più irrispettoso man mano che cresce.
Questa mamma, con cui ho parlato ieri, soffre davvero tanto, è molto preoccupata per il futuro, teme che la situazione peggiorerà ancora, nella sua famiglia.

Spero di essere riuscita a farle sentire un po' di solidarietà.
Soprattutto spero che crescendo, questo ragazzino, possa lo stesso arrivare a capire che è giusto rispettare le donne, e che quelle che vivono in situazioni difficili meritano anche più considerazione e rispetto.

Ci sono donne che vengono maltrattate, in famiglia, anche indirettamente, attraverso gli esempi che i figli ricevono dai padri.
Credo che un insulto, da parte di un figlio nemmeno grande, sia una ferita veramente dolorosa.

FidelisAdmin
00sabato 12 aprile 2008 12:35
I bambini sono il riflesso dell'ambiente che li circorda, soprattutto quello familiare...
Posso comprendere molto bene la madre perchè spesso diverse visioni educative all'interno del nucleo familiare tendono a scompaginare l'affetto verso un genitore a favore dell'altro proprio perchè visto più come un avversario che come una persona d'amare.
Credo che il problema di fondo sia nella coppia, base fondamentale per la sana crescita di un bambino!

Saluti
Gae
Lilli66
00sabato 12 aprile 2008 14:15
Si, è molto triste e la cosa grave è che c'è una scarsissima consapevolezza di questo, a livello di scuola, servizi sociali, leggi, ma anche in generale a livello culturale.
Una famiglia "disturbata" (che lo è perchè la relazione tra i genitori è negativa, oppure perchè uno o tutti e due i genitori sono inadeguati) produce dei gravi danni sui figli.
Anche le piccole e in fondo "banali" tensioni, molto diffise in tutte le famiglie "normali" hanno degli effetti molto pesanti sulla educazione, l'equilibrio e la maturità dei bimbi.
Essere dei buoni genitori non è facile ma diventa molto difficile quando uno dei due "rema contro" l'altro, oppure quando si deve correre tutto il giorno dietro a mille incombenze, ingoiando tensione, stanchezza...
Putroppo, queste situazioni sono molto diffuse, credo di non essere catastrofica se dico che la famiglia normale e serena sia ormai l'eccezione e non la regola.
Però non ci sono molte risposte strutturate, serie e adeguate a questi problemi che portano tanto disagio e tanta sofferenza in tutta la società.
E' significativo che la "mediazione familiare" stenti a decollare e che i conflitti e le tensioni familiari e coniugali continuino ad essere affrontate in modo tale da acuire la conflittualità invece di provare a risolverla.
L.
ped@gogista
00domenica 13 aprile 2008 13:04
Dietro un comportamento del genere da parte dei bambini c'è sempre qualcosa dietro, Lilly ha ben detto che a scatenare ciò è sicuramente l'educazione, ma molto spesso questo motivo nn è sufficiente...
I bambini risultano essere irrispettosi nei confronti dei propri genitori o cmq violenti cn il gruppo dei pari, perchè sono stati sicuramenti vittime o cmq protagonisti di episodi di violenza e nn mi riferisco solo nei loro confronti, ma anche al fatto di assistere ad episodi di violenza da parte dei genitori...Il bambino che vede picchiare la madre, a seconda dell'età, puo capire il motivo ma poterbbe anche nn capirlo..in età dai 2/5 anni il bambino oltre a spaventarsi nn capisce cosa stia succedendo, in età più matura, intendo dai 6 anni in su, oltre a capire i motivi può attribuire alla madre la colpa dell'ira da parte del padre, o dare la colpa assoluta al padre per ciò che sta facendo. Questo per dirvi che dietro un comportamento violento c'è sempre un motivo, nn è normale, occore fare un'anamnesi dettagliata, coinvolgere i servizi sociali, dei pedagogisti, psicologi ecc, solo attraverso l'ausilio di queste figure professionali, si potrebbe risalire al problema, che sicuramente c'è. Tutto ciò sarebbe triste se nn si prendessero dei seri provvedimenti al riguardo, sarebbere degli uomini violenti che farebbero l'infelicità di molte donne, preveniamo ora che possiamo perchè curare la violenza è un pò più difficile ma nn impossibile...A presto, Peppe!!!
keridwen.
00martedì 15 aprile 2008 15:28
ma è una mentalità troppo comune

Siamo messe male davvero, se ci vuole una mediazione familiare e il ricorso a esperti (speriamo non tribunali e giudici) per difendersi da un marito che ha nel cervello questo: la moglie è al suo servizio completamente, suo e dei figli.
Mentre lui si riposa perchè ha lavorato fuori casa, lei, appena tornata dal lavoro anche lei, viene rimproverata perchè non riesce a renderlo servito e riverito come lui vorrebbe.

Sono davvero tanti ancora gli uomini che non hanno mai aperto un quaderno del figlio per aiutarlo magari un attimo a fare i compiti.
Ma rimproverano la moglie perchè il bambino non porta a casa i voti alti che papà vorrebbe.
Non c'è bisogno di picchiarla, una donna, è sufficiente screditarla continuamente così in casa e fuori, e non solo sulla scuola del figlio.
Alla fine il bambino dovete sentirlo, come parla di sua madre e come la tratta anche di fronte agli altri.
Fa impressione.

Lei sostiene che è solo un bambino e che le vuole tanto bene lo stesso.
Magari poi si sentirà dire che non è stata una brava madre perchè non ha saputo farsi rispettare.
Questa donna piange e ho la certezza che la colpa non è sua, che potrebbe essere bravissima, non basterebbe.

Ho un'altra tristissima certezza.
Fra gli uomini del futuro, che sono bambini ora, ancora troppi non rispetteranno le mogli.
Li vedo, li sento, imparano ora, fin da piccoli, e a questa età si imprimono anche meglio le idee.
Serve a poco farli ragionare, è più forte l'esempio e l'atmosfera che ancora in troppe case respirano, anche dove non c'è violenza fisica, il rispetto troppo spesso è poco davvero.
Non sono casi particolari che richiedono interventi di esperti, sono situazioni comunissime, troppo diffuse.
Le bambine soffrono anche di più nel cercare di costruire la loro identità su modelli di madre così "sofferente".
Smettono di mangiare sempre più presto.

Troppe donne, poi sono davvero convinte di essere inadeguate e carenti, di meritare i rimproveri.
Oppure credono di avere una vita normale e di non avere il diritto di desiderare di più, vedono anche gli altri bambini comportarsi così e pensano che non ci sia niente di strano.
Perchè davvero i bambini che fanno così stanno diventando tanti, pochi anni fa era inconcepibile.

Io vedo davanti a me la situazione nel suo aspetto scolastico, i voti e i compiti, ma con quello che mi raccontano, bambini e mamme, vedo anche tutto il resto e ho l'impressione che stia diventando sempre più difficile, che tutto stia peggiorando.
Credo che purtroppo abbia ragione Lilli, quando dice che ormai le famiglie serene diminuiscono molto.

Scusatemi lo scoraggiamento di questo messaggio.



Lilli66
00martedì 15 aprile 2008 19:29
Mi sa che la situazione che descrivi tra le famiglie dei tuoi alunni sia di violenza psicologica.
Comunque, anche diversi amici insegnanti mi raccontano gli effetti della instabilità e della disgregazione familiare sui risultati scolastici di bambini e ragazzi.
In particolare, mi dicono che i genitori separati o quelli magari anche sposati e conviventi, ma che non vanno daccordo, sono "peggio dei figli" in termini di irresponsabilità e che fanno a gara a scaricare sull'altro coniuge le "colpe" relative al cattivo andamento scolastico dei figli...mettendo anche in difficoltà gli insegnanti che si trovano tirati nel bel mezzo di contese familiari delle quali ignorano tutto...
E' molto triste perchè questi credo siano solo i primi effetti e che le cose tendono sicuramente a peggiorare con l'adolescenza.
Putroppo alla famiglia "classica" che ormai non esiste quasi più si sono sostituite realtà molto fluide, la "famiglia allargata" in cui tutti si vogliono tanto bene esiste e funziona solo in casi rarissimi, nella maggior parte dei casi troviamo solo una grandissima conflittualità che continua anche dopo le separazioni, riverberando sui figli, troviamo tensioni, confusione di ruoli...
Proprio per questo, sarebbe così utile diffondere e approfondire lo strumento della mediazione familiare, della terapia familiare...tante cose che pochissimi fanno, sia perchè spesso l'offerta sul territorio è inesistente ma anche perchè credo che ci siano molte resistenze all'idea di "lavare i panni sporchi" fuori della famiglia.

keridwen.
00martedì 15 aprile 2008 20:39
Re:
Lilli66, 15/04/2008 19.29:

Mi sa che la situazione che descrivi tra le famiglie dei tuoi alunni sia di violenza psicologica.



Guarda, posso dirti quello che osservo io.
Le mamme che hanno allontanato mariti di quel genere sono molto più calme e tranquille e riescono a portare avanti il rapporto con i figli con meno difficoltà.
A parte le difficoltà economiche, ovviamente, perchè spesso l'assegno che i padri passano (quando lo fanno) è davvero esiguo.

Nelle giornate in cui i bambini sono affidati al padre lui al massimo gioca con loro o li porta da qualche parte, ma è difficile che li accudisca direttamente: c'è sempre la presenza o della madre di lui o di un'altra donna, per questo.
Lui non lo faceva prima e non lo fa nemmeno ora.

Anche in questo forum ho visto il racconto di una mamma la cui vita era parecchio difficile, finchè stava col marito e che poi senza di lui ha potuto risollevarsi.
Non ricordo chi lo ha raccontato, ma penso capiti a molte.

Pensa che conosco due fratelli: il grande ha vissuto parecchio con i genitori ancora uniti, il piccolo molto meno.
Ho in classe quest'ultimo, ho fatto un po' fatica all'inizio, con lui, ma adesso ha un comportamento normale.
Il grande invece è restato aggressivo e prepotente, non so se in conseguenza di quello che ha vissuto in casa più a lungo, ma è probabile che sia così.

Gli uomini dovrebbero rendersi conto che il loro modo di trattare la moglie influisce molto anche sui bambini, invece di accusare la mamma di non saperli crescere bene.
Lei può non riuscire a farlo per colpa del papà.

Ho visto addirittura casi di disturbi psichici gravi, con indagini neurologiche durate per anni, che non hanno portato a nessuna causa organica.
La diagnosi ha escluso danni nelle cellule cerebrali.
Quel bambino era figlio di una donna che io poi ho conosciuto bene, era veramente maltrattata non solo dal marito, ma da tutta la famiglia di lui.
E il figlio ne ha pagato un prezzo troppo alto, con anni di psicofarmaci e terapie.
Se lei avesse potuto allontanarsi da quelle sofferenze quando era ancora piccolo, sarebbe stato molto meglio per tutti e due.

Questo è stato il caso più grave, ma ne ho visti tanti altri.
Già la sofferenza di una donna, è ingiusta, figuriamoci quella dei bambini.
Anche voi lì, chissà quante ne vedete...






Lilli66
00martedì 15 aprile 2008 22:56
Cara Keridween,
le cose che scrivi sono molto importanti, dal tuo "osservatorio" privilegiato hai visto le cose che noi viviamo e che spesso abbiamo anche molta difficoltà a percepire.
Diciamo però che non tutti gli uomini e non tutti i padri sono come quelli dei quali stiamo parlando adesso! Per fortuna esistono molti uomini in gamba, rispettosi e sensibili, e molti papà bravissimi, anche separati.
Una mia cara amica si è separata da qualche anno ma il suo ex marito è rimasto un ottimo papà per il loro bimbo che è molto sereno. Lo vede TUTTI i giorni, lo accompagna a scuola oppure lo va a prendere, lo porta al calcetto, alle feste dei compagni di scuola, c'è sempre.
Eppure, credimi, è stata una separazione molto brutta e dolorosa. Senza violenze! Ma con tanto dolore, rancore, tradimenti, litigi per i soldi, per la casa, per tutto...ma da tutto questo il bimbo è stato tenuto fuori, i genitori sono stati bravissimi.
Ora entrambi si sono rifatti una vita e sono sereni, quasi amici tra loro, ma anche quando litigavano ferocemente il bimbo era molto protetto.
Certo, qualcosa ha visto, qualcosa ha percepito, qualche litigio, un po' di tensione, qualche parola avventata...però in misura molto limitata. E, soprattutto, in queste occasioni, oppure quando il bimbo appariva turbato o faceva delle domande, gli venivano sempre date delle spiegazioni oneste, sincere ma alla sua portata, concordate da entrambi i genitori.
Ci vuole una grande maturità per arrivare a questo...ma anche un grande amore per i propri figli.
Certo, stiamo comunque parlando di una separazione che, per quanto dolorosa e brutta, non comportava violenze nè fisiche nè psicologiche. In questi casi, cioè nelle situazioni che viviamo noi donne che scriviamo qui sul forum, è molto più difficile, è quasi impossibile sperare di costruire un minimo di rapporto di collaborazione tra genitori.
Come si può, se manca completamente la fiducia, la stima verso una persona che ha calpestato i diritti più elementari di un essere umano? Eppure, io penso che anche in questi casi, riuscire a "salvare" la figura paterna è importantissimo per i figli. Penso che siano stati fatti sforzi troppo scarsi in questo senso. Posso sbagliare, ma direi che perfino a livello scientifico: tutta la letteratura sulla violenza di genere è incentrata sulla donna, il che è giustissimo, ma ho l'impressione che nessuno si preoccupi di cosa si potrebbe fare per "curare" la violenza negli uomini. Anche se il termine "curare" è fuorviante, perchè fa pensare ad una malattia mentre la violenza di genere è frutto di un atteggiamento di tipo culturale.
Però continuo a pensare che si faccia troppo poco per cercare di arginare il fenomeno partendo dal lato degli uomini. E' come se si dicesse: non c'è speranza, è inutile ragionarci su. Ma dire "non c'è speranza" vuol dire toglierla, la speranza...
Ora vado a nanna, è tardissimo...buonanotte a tutti...
L.




keridwen.
00venerdì 18 aprile 2008 15:47
Hai ragione, è importante il lavoro educativo sulla coppia e non va trascurato il ruolo del padre che può migliorare (solo vuole, però...)
Ma intanto il bambino cresce lì, non può aspettare i miglioramenti, rischia di riprodurre poi, da grande comportamenti distorti.

Le impronte più profonde le riceve adesso.
Insultando la mamma dimostra che dentro di lui si sta formando un'immagine di donna che potrà disprezzare finchè vuole.
Non sarà facile, più tardi, fargli cambiare idea.
E' meglio non costringerlo ad assistere ad esempi distruttivi.

E poi sono ingiuste le sofferenze che subisce.
Abbiamo passato anni a chiederci come mai una bambina piangeva troppo.
All'improvviso si è scoperta la verità: sua madre veniva picchiata spesso, in casa.
Adesso il padre è stato allontanato, quelle bimba non riesce a essere come le compagne, ma piange molto meno.

Certo, è giusto cercare di recuperare quell'uomo, ma lontano dalla mamma e dalla figlia e anzi, sarebbe stato meglio allontanarlo prima, perchè il segno su quella bimba non so se potrà essere cancellato.
Lilli66
00venerdì 18 aprile 2008 19:37
Si, sono perfettamente daccordo con te.
L.
marylv
00domenica 27 aprile 2008 09:32
Ciao Keridewn e Lilli,
è un pò che non entro nel forum, ho avuto dei problemi con il pc e un susseguirsi di vicende che mi hanno allontano da voi.
Ho letto questo post e mi sono sentita di rispondere, ho vissuto questo sulla mia pelle, Lilli ne sa qualcosa, ho due figli che spesso reagivano nel modo che ha scritto Keridwen, ora le cose stanno andando meglio, anche se purtroppo devo dore che hanno assorbito tutto ciò che assorbito negli anni in cui ho vissuto accanto al mio ex.
La maggiore nonostante sia consapevole di comportarsi con le modalità del padre tende a volte a non rendersene conto, poi quando si accorge di essersi comportata come faceva il padre cade in uno stato di pentimento, si sente di aver fallito, ma lei non intende farsi seguire, è grande ed io non posso intervenire, anche se le cose sono migliorate parecchio da quando me ne sono andata lontano.
Il piccolo ha avuto molti benfici, anche se devo ammettere che quando vede e sta con il padre tende ad assumere certi tipi di comportamenti simili a quelli precedenti.
All'inizio di questo viaggio che ci ha portato lontani , ho dovuto affrontare molte battaglie, sia con i bambini sia con il mio ex, non è servita la mediazione familiare, forse sono incappata in persone poco sompetenti, per loro dopo 5 sedute la cosa era chiarita, io dovevo allontanarmi, smettere di lottare e di provocare il mio ex, per loro ero io a provocare il mio ex se gli dicevo di non venire a prendere il bambino ubriaco, ero io che provocavo se mi intrimettevo quando insultava i bambini, ma loro non vivevano con me per sapere come andavano le cose, ero io a dover affrontare quotidininamente le lotte con loro, la loro mancanza di ripetto nei miei confronti, mia figlia fino ad un anno fa era in analisi, mio figlio anche io anche e lo sono tutt'ora, alle volte mi sentivo di mollare tutto in quanto tutto il lavoro che facevo veniva distrutto in poche ora, bastavano poche ore che lui stesse con il bambino, per riportarlo alla regressione totale, ed io ci provavo tutte le volte, spesso lo confesso avrei voluto mollare tutto, ma non potevo farlo in quanto io mi sono sentita responsabile del loro futuro, mi accusavo e mi accuso tutt ora di non aver agito a tempo debito. Orami sono 9 mesi che mi sono allontana,e due anni che me ne sono andata di casa, e poco alla volta le cose stanno cambiando, sono più sereni, sono diversi ora, anche se talvolta nelle discussioni ricadono nei comportamenti che ahnno visto adottare dal padre nei miei confronti, ma accade molto meno frequentemente.
Mia figlia il padre da quando ce ne siamo andati lo avrà visto si e no 5 o sei volte di sfuggita, il piccolo lo vede nei week end stabiliti, e devo dire che l allontamento ha giovato anche se i segni comunque restano, ora il bimbo ha 9 anni e si sta rendendo conto che la separazione è stato un miglioramento , mentre prima faceva di tutto per riavere la sua famiglia al completo, mi diceva spesso vorrei che tu e papà tornaste insieme era sentirvi litigare che non vedervi più insieme, almeno c eravate entrambi, ora invece spesso dice, se c era anora papà qui in casa certe cose non si sarebbero potute fare, a tavola si discute, si ride, si scherza, mentre prima non si poteva fare doveva regnare il silenzio, come per tante altre cose anche loro si sentono più liberi di respirare un aria diversa. Mentre prima venivo spesso richiamata dalla scuola per il comportamento di mio figlio perchè violento e scurrile, ora mi dicono che è un bimbo tranquillo, ben educato.Non canto vittoria, perchè i fantasmi sono sempre pronti dietro l angolo,ma posso dire che un piccolo tragurado l'ho raggiunto, anche se con molta fatica.
Vi abbraccio
keridwen.
00domenica 27 aprile 2008 09:49
Re:
marylv, 27/04/2008 9.32:

prima venivo spesso richiamata dalla scuola per il comportamento di mio figlio perchè violento e scurrile,




Anche a me è capitato di dire questo alle mamme.
Poi col tempo e con la confidenza che aumentava negli anni, la mamma confessava qual era la causa.
A volte ho anche visto di persona gli atteggiamenti paterni e le ho creduto ancora di più.

Poi rivendicano gli affidi condivisi.... ma certi padri meno stanno con i figli e meglio è.
Il guaio è che, soprattutto per un maschio, il padre resta sempre un modello che lui imita pieno di orgoglio, e certi padri offrono davvero pessimi modelli.

Ricordo in particolare una mamma che si vergognava moltissimo, per certi comportamenti del figlio e poi a un certo punto l'ho rassicurata: "Signora, non si preoccupi, so benissimo dove suo figlio impara certi modi di comportarsi"
Il padre era abbastanza noto, nel paese, per i suoi atteggiamenti.

Le dicevo anche che pian piano il bambino sarebbe migliorato, per confortarla un po', lei arrivava alle lacrime.

marylv
00domenica 27 aprile 2008 11:35
In effetti il maschio come modello prende come riferimento la figura paterna, mentre la femmina ad esempio la mia che è sempre stata sottomessa sin da piccola, lo manifesta in altre forme, timidezza, resta introversa, e nel mio caso forse più problematica, sto parlando del mio caso, forse perchè ha vissuto per maggior tempo la situazione.
Il mio piccolo a scuola si confidava con un'insegnante , era un un uomo, spesso diceva quanto vedeva in casa, spesso riferiva quanto accadeva. Infatti per il bambino fu una figura molto importante.
Ricordo che in una seduta di terapia familare in cui il mio ex non venne la psicologa chiese al bimbo se riteneva giusto ciò che faceva e lui ripose di si perchè lo faceva anche il padre, tengo a precisare che picchiava le bambine e le insultava pesantemente, gli chiesero come si sentisse nel comportarsi in questo modo, e mio figlio rispose di sentirsi forte come il padre, che il papà era forte elui voleva diventare forte come il padre. Mi chiesero come mi comportassi io davanti alle comunicazioni degli insegnanti, io risposi che davanti alle provocazioni degli altri bimbi doveva ignorare, se lo provocavano doveva ignorare. credo che la figura dell insegnante sia molto importante nel valutare certi comportamenti, nel mio caso l insegnante di mio figlio avrebbe voluto segnalare il caso alle autorità competenti ma la preside era contraria, non voleva prendersi una responsabilità del genere, lui si propose di aiutarmi personalmente se ne avessi avuto bisogno, poi forse è stato meglio così, nel mio caso le autorità competenti avevano sottovalutato la situazione, l unica cosa che mi dissero fu di separarmi, e di mandare i miei figli in analisi per essere supportati e accertarsi che lo stessi facendo anch'io , Il padre disse che lui era in psicoterapia ( ci andò due volte)e disse che lui aveva trovato la dua dimensione, con noi vollero accertarsi che si stessimo andando, mentre lui poteva tranquillamante anche dal esterno destabilzzare il nostro percorso.
é bello sapere che insegnanti come te e come il maestro di mio figlio si prendano a cuore certe situazioni, ma capisco anche quanto sia difficile per voi supportare questi bimbi, e fare ben poco in quanto si hanno spesso le manilegate.
Un abbraccio
keridwen.
00domenica 27 aprile 2008 12:15
Re:
marylv, 27/04/2008 11.35:

capisco anche quanto sia difficile per voi supportare questi bimbi, e fare ben poco in quanto si hanno spesso le manilegate.
Un abbraccio



Sì, molto legate....
Ma io preferisco lavorare all'interno del rapporto personale con la mamma.
Cercare di conquistare sempre di più la sua fiducia, sai, in 5 anni se si vuole ci si arriva.
Lei all'inizio è molto diffidente, mi prende per una nemica a cui nascondere il più possibile.
Poi lei si accorge che non riesce, per me è troppo facile intuire la realtà delle cose.
A volte aspetto che si confidi lei e ammetta la verità.
A volte la precedo, facendole capire che anche se lei non ha il coraggio di dirla, la conosco già e non disprezzo la sua impotenza e la sua incapacità di rimediare.

A quel punto è tutto più facile se siamo affiancate da psicologi o pedagogisti che sanno fare il loro mestiere.
Ho provato a lavorare con alcuni veramente efficaci e competenti.
Ma oggi i servizi di questo tipo sono enormemente ridotti rispetto al passato, così le famiglie che possono permettersi terapie private le seguono e le altre sono quasi abbandonate a se stesse.

Intanto in classe il lavoro procede e dove si riesce si cerca di insegnare comportamenti un po' più civili.
Come minimo si cerca di evitare e di prevenire gli episodi più gravi e pericolosi, con un controllo assiduo.
Il grave è che bambini di questo tipo aumentano parecchio a ogni classe nuova in cui si entra.

Ma una mamma, ti assicuro, come avrai provato anche tu, comincia a sentirsi molto meglio, quando l'insegnante le dice di sapere che lei fa di tutto per educare suo figlio meglio che può e che i danni su di lui sono provocati da qualcun altro.

Spesso, infatti, teme di essere scambiata per una cattiva madre, che non si impegna abbastanza per educare suo figlio.
E invece la situazione è ben diversa e lei cerca di fare quello che può.
Arrivo a saperlo perchè anche i miei bambini raccontano tanto e rivelano cose che accadono in famiglia e che non è difficile interpretare.
renato74
00lunedì 28 aprile 2008 15:02
La madre alla quale si riferisce il primo post, "denunciando" il poco rispetto da parte del figlio, ha già fatto un primo passo avanti verso una presa di coscienza che non tutti hanno.
In classe (prima media) di mia nipote, è successo che una madre chiamata a colloquio per il comportamento esecrabile del figlio abbia affermato, davanti allo stesso, che si trattava di una coalizione contro di lui.

È certo che da un melo non possono che nascere delle mele. Resta da vedere quanti sanno riconoscere una mela.

Ci sono poi alcuni problemi reali ma che tendono a passare in secondo piano diventando quindi pericolosi:
A)- Le donne dedicano sempre meno tempo ai figli, sia per sopperire alle crescenti necessità economiche, sia per un (giusto) desiderio personale di realizzazione.
B)- I padri, quando sono presenti, non sempre hanno voglia, la pazienza, o sanno interfacciarsi con i loro figli.
Ma non voglio discutere questi comportamenti anche se ci sarebbe molto da dire, mi soffermerò solo sulla successiva necessità, più o meno recondita, di dover "recuperare terreno" ricoprendo di regali i figli.
È proprio necessario che ai ragazzi di oggi non manchi proprio nulla?
Videogiochi, capi firmati, cellulari sofisticati, motorino....
Non dico che si debbano negare loro, ma alla fine, quanti sono coscienti del loro significato insito ed affettivo, oltre a quello reale? Troppo spesso, con i regali, i genitori mettono a tacere la loro coscienza così come, altrettanto spesso, parcheggiano i figli davanti alla TV, grande dispensiera di un'educazione deviante.

Vi trovate in Brasile. Volete togliere di mezzo una persona. Come fare? Basta andare a cercare (e ce ne sono tanti) i ninos de rua, i bambini abbandonati dai genitori e cresciuti per strada. Offrite ad uno di loro pochi soldi e gli mettete in mano un'arma.
Quel bambino non avrà né scrupoli né rimorsi ad uccidere, perché nessuno lo ha mai educato in quel senso.

Tuttavia, senza arrivare a tanto, mi pare evidente che, oggi, molti ragazzi sono in balìa di se stessi.
Avrete notato che non ho citato problemi di coppia.
Questo solo per dire che se poi ci fossero anche quelli, allora il pasticcio sarebbe davvero grosso.

Non crediate però che i ragazzi siano dei "mostri", se coinvolti adeguatamente sanno capire e comportarsi nel migliore dei modi.
Ne conosco alcuni che vanno dai 9 ai 14 anni che sono di grande sostegno morale alla madre separata.
keridwen.
00mercoledì 30 aprile 2008 14:22
Re:
renato74, 28/04/2008 15.02:

Non crediate però che i ragazzi siano dei "mostri", se coinvolti adeguatamente sanno capire e comportarsi nel migliore dei modi.



Certo che non nascono mostri i ragazzi.
Ma sul figlio di un uomo che in casa si comporta parecchio male, puoi stare sicuro che occorre un lavoro educativo faticosissimo e pazientissimo per portarlo a comportarsi non dico nel migliore nei modi, ma almeno in modo accettabile.

E so cosa dico, perchè ormai, di ragazzi così ce ne ritroviamo parecchi, sempre di più.
E quando ci ritroviamo di fronte allo spettacolo della maleducazione del padre, sto lì a guardarlo senza rispondergli, con la speranza che se ne vada il più presto possibile, visto che io, invece, non me ne vado e resto lì ad attendere il genitore che deve entrare a parlare con me subito dopo di lui.

E poi, quando mi capita davanti la moglie, cerco di fare di tutto per consolarla.
Se poi una donna in quelle condizioni, riesce lo stesso a educare bene un figlio, guarda, ti assicuro che è BRAVISSIMA.
Evidentemente lo è la mamma a cui accenni alla fine delle tue parole, ma non possiamo pretendere che riescano a essere così brave tutte le mamme.
E comunque non è giusto che i padri le ostacolino troppo e le obblighino a tirar fuori capacità eccezionali.

renato74
00mercoledì 30 aprile 2008 23:07
L'umanità è un "arcobaleno" di casi di vita.
Sono stato testimone delle conseguenze di una separazione (e divorzio) che ha coinvolto una coppia di vecchi amici. A parte la ragione scatenante, se si fossero menati di santa ragione, avrebbero fatto meno danno.
I figli parevano palline da ping pong che subivano indottrinamenti ora da uno ora dall'altra contro il genitore "avversario".
Erano abbastanza grandi per capire, mi dicevo, ed è proprio per quello, forse, che appena hanno potuto se ne sono andati da casa.
Ogni tanto li vedo, ma non parlano mai dei genitori ed a me si stringe il cuore anche se li sento, in apparenza, tranquilli e sereni.

Per il padre essi hanno preso la loro strada, mentre la madre si sente abbandonata. Ed io non ho il coraggio di puntare contro di loro il dito accusatore.
keridwen.
00giovedì 1 maggio 2008 08:18
Re:
renato74, 30/04/2008 23.07:

non ho il coraggio di puntare contro di loro il dito accusatore.




Perchè dovresti puntare il dito accusatore su loro?
Io non parlo di quella coppia.
Comunque non di una.
Io ne vedo parecchie e sia unite che separate.
E soprattutto vedo madri che corrono come disperate per far quadrare in qualche modo i bilanci familiari.
Alcune sono costrette a orari letteralemente impossibili, con pendolarismi pesanti (quest'anno ne ho due che hanno più di un'ora di distanza dal lavoro)
E poi una volta a casa si rimboccano le maniche per accudire la famiglia e non sono affatto separate, il marito è in casa e perfino con me le critica allegramente per come secondo lui sono inadeguate.

I figli a me raccontano, lo fanno abbondantemente, so benissimo come questi padri vorrebbero essere ancora più serviti e riveriti da donne così e non si rendono minimamente conto delle loro fatiche.
E almeno dovrebbero tacere davanti ai figli.
Tu hai detto: "Se si fossero menati di santa ragione avrebbero fatto meno danno"
E se a menare è il padre e la madre le prende? Come ti sembra questo? Il danno c'è o no? Cosa entra nel cervello del figlio che vede maltrattare o anche solo disprezzare una madre?
Ce ne sono alcuni che stanno in cure psichiatriche per anni, con terapie anche farmacologiche, senza il minimo danno biologico, indagati e studiati nei minimi particolari.
Noi li abbiamo nelle classi, alla fine la diagnosi esclude completamente qualsiasi danno sulle cellule del cervello, eppure vivono una vita d'inferno, ne ho avuti più di uno, così.

Nevrosi border-line, con episodi sporadici di psicosi, allucinazioni e distacchi temporanei dalla realtà, ritardi gravi e pesanti nella maturazione e nell'apprendimento.
Ti accenno a uno di questi, ora ha quasi 20 anni, hanno tentato di tutto al Besta di Milano.
Era stato chiesto il mio intervento per aiutare un fratello più piccolo, così sono entrata in quella casa e ho assistito allo spettacolo di una madre continuamente insultata da tutta la famiglia del marito.
Questa donna andava aiutata a recuperare un po' della dignità e del coraggio che le toglievano continuamente e se lo avessero fatto presto il figlio non sarebbe arrivato a quei livelli di gravità, stanne sicuro.

Perchè un bambino sente in modo incredibile i disagi più o meno forti di una madre e può crescere in modo armonico, senza danni, solo se lei non è troppo schiacciata, denigrata e maltrattata.
Io ne ho visti più casi, ma queste cose sono descritte bene anche nella psicologia evolutiva.
Purtroppo, oggi, anche se molti dicono che la situazione è uguale al passato e sono solo aumentate le denunce, mentre i maltrattamenti di donne sono gli stessi di prima, purtroppo, invece, io continuo a vedere sempre più donne veramente troppo caricate di pesi, fatiche e responsabilità.
E troppi mariti non fanno che accusarle di non sapersela cavare bene, invece di cercare di aiutarle.
Per ciascuno che cerca di collaborare, ne vediamo almeno il triplo che rende le cose veramente difficili per la moglie.

Per non parlare poi di quelli che aiutano, un po', ma intanto continuano con insistenza a sottolineare che non dovrebbero farlo e sono costretti per l'inadeguatezza della moglie.
Se almeno non lo dicessero di fronte ai figli...

Oggi, primo maggio che celebra il lavoro, quanto mi piacerebbe che ci fosse un riconoscimento anche a quel lavoro invisibile e silenzioso di queste donne, che ne hanno uno doppio, perchè a casa le aspettano fatiche nient'affatto leggere.
Fatiche troppo spesso sottovalutate anche dall'uomo che vive accanto a loro e che se solo aprisse un po' gli occhi, si accorgerebbe di quanto la loro moglie cerca di impegnarsi e merita rispetto ed anche, guarda, molta ammirazione.
renato74
00giovedì 1 maggio 2008 15:10

.....Perché dovresti puntare il dito accusatore su loro?.....


Avrei voluto puntare il dito accusatore contro una coppia di persone (amiche) che ha anteposto i loro problemi (rispettabili) a quelli (ancora più rispettabili) dei figli incolpevoli.

.....E se a menare è il padre e la madre le prende? Come ti sembra questo? Il danno c'è o no? Cosa entra nel cervello del figlio che vede maltrattare o anche solo disprezzare una madre?


Evidentemente ho usato una espressione poco felice, per dire che a volte non si sa quale fra due mali sia il minore.
In quanto ai ragazzi, non avrebbero, e non hanno, certo avuto benefici particolari in nessun caso.

Però io ribatto: E se a menare fosse stata la madre?.....
Permettimi di insistere sul fatto che la violenza non ha sesso e che i danni sarebbero gli stessi a meno che la madre, in una coppia, non abbia una valenza diversa.
Naturalmente rimane fuori discussione il fatto che il lavoro in casa di una donna è sempre poco valutato, così come l'aiuto casalingo di un uomo, chi sa perché, è sempre sminuito dalla compagna.
Ma forse sono io che scindo delle cose che in realtà sono una unica entità.

Forse farei meglio a specificare alcune cose fondamentali per farvi capire con chi discutete:

- Sposato da 38 anni... e se tornassi indietro lo rifarei.
- Ogni decisione, sempre presa in comune
- Bisticci con la moglie: Q.B. ovvero quanto basta per un sano confronto
- Tradimenti da parte mia: 0 (zero) (e mi sono preso pure del "ricchione")
- Aiuto in casa: tutto quello che so fare
- Due figli stupendi e quattro nipoti.

Tutto questo mi da diritto a capire poco? (scusa la provocazione)



keridwen.
00sabato 3 maggio 2008 18:40
Re:
marylv, 27/04/2008 11.35:




Mary, sono andata a rileggere anche tutto quello che hai raccontato nell'estate dell'anno scorso.
E' talmente chiaro, e sapessi quanto succede così anche nelle famiglie ancora unite, così tante, ma così tante...
Poi c'è tutto un dibattito serrato su come mai i prepotenti aumentano troppo, in questo periodo: convegni, studi e discussioni.
Basterebbe leggere la metà di quello che hai scritto tu, e si chiarisce benissimo.

E la stessa fatica sapessi quante mamme la fanno, e anche di più, perchè un padre che si comporta in quel modo ce l'hanno in casa tutti i giorni.
Quando hai scritto che lui insulta, dice parolacce, digerisce e scoreggia (!!!) davanti alle persone....
Ma lo sai quanti lo fanno, con la moglie che si vergogna da morire e cerca disperatamente che il figlio non imiti un simile modello?
Tu sei stata molto coraggiosa, e continui ad esserlo.
E il lavoro educativo che stai facendo su tuo figlio ha un valore enorme.
Se non sono cieche, anche le sue insegnanti se ne sono accorte.
Saranno legate le mani, ma gli occhi si possono usare.


marylv
00sabato 3 maggio 2008 23:32
Ciao Keridwen,
Grazie per aver letto la mia storia, oltre al bimbo ho anche una figlia che ha subito direttamente la violenza, sicuramente l avrai letto.
Ora mi sono traferita, la situazione è decisamente migliorata, anche se mio malgrado ogni tanto viene a far visita, ma non ha più il potere di influenzare da vicino il bimbo.
La figlia la vedrà si e no 1 volta ogni 3 mesi, lei è grande e ha la sua vita, mentre è presente per il piccolo, ma sai ogni 15 giorni, e ultimamente più spesso per via di un intervento subito dal piccolo è qui ogni week end, ma il bimbo è cresciuto, ha cpaito che non sono certo gli inegnamenti del padre quelli corretti.
per quanto riguarda la scuola, ora è un bimbo tranquillo, va bene a scuola, non è più aggressivo.
Gli insegnanti precedenti avevano capito qualcosa, infatti riuscii a parlare con loro, ma pur volendomi venire in aiuto la preside non voleva assumersi certe responsabilità, mentre l insegnante ( un uomo) mi disse che se avessi voluto lui sarebbe intervenuto per aiutarmi.
Mia figlia questo è un altro caso, lei ormai ha 19 anni, alle spalle ha un passato burrascoso, lei è quella che ha subito la violenza del padre nello stesso modo in cui l ho subita io, ed è quella che sotto un certo aspetto caratteriale gli somiglia molto, anche se è molto combattuta con se stessa, lei ha congelato la figura paterna, non vuole parlare di lui, lo evita, fa in modo di non farsi trovare quando viene qui.Anches e sono dell idea che dovrebbe tirar fuori la sua rabbia, io dico vomitare tutto, non tacere. Ora lei dice di essere troppo presa , sta preparando la maturità, è fidanzata ed è serena, ma ...è una serenità apparente prima o poi ha da risolvere questo problema che è dentro di lei.
ora i miei rapporti con lui sono migliorati, si forse o forse ho imparato a pesarlo per ciò che vale, ha tentato di destabilizzarmi fino a qualche tempo fa, lo rifarà ancora...questa serenità ai ragazzi non gliel'ha data lui. L ho sentito stesera che incitava mio figlio a non farsi picchiare dai compagni dicendo: se loro ti picchiano tu tiragli giù i denti. Ho sorriso perchè tanto il bimbo so che è con me che non accadrà, che al massimo sarà una zuffa tra bimbi, per poi rifare pace, infatti dico sempre a mio figlio: tu ignorali, se ti offendono ignorali, vattene e non giocare con loro, il gioco di mani è pesante, prima o poi ci si fa male. Se ci fosse stato lui avrebbe detto: non dar retta atua madre vedi come è conciata.
Ora sono io a dirigere, sono io con le mie regole, con i miei insegnamenti che educo i miei figli e non c è nessuno che li rimprovera e poi da l esempio contario, ho imparato ad ignorare le provocazioni del padre, mentre prima cedevo, davo così a loro il cattivo esempio.
Un abbraccio
keridwen.
00domenica 4 maggio 2008 07:29
Re:
marylv, 03/05/2008 23.32:




Brava, bravissima.
E vedrai che anche tua figlia prima o poi potrà trovare la sua serenità dentro.
Però che roba certi uomini.....


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