il sonno della ragione genera mostri
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liberamente tratto dall'omonimo di goya...
su questa cosa ho anche scritto due righe di spiegazione...
Il “silenzio della ragione”, è la rappresentazione dello stato di una mente che ha perso ogni freno cosciente, per parlare con Freud, lo stato mentale di una persona dominata dal suo Es, la parte oscura e inaccessibile che alberga nell'animo di ogni uomo e che la vita quotidiana, gli insegnamenti ricevuti in età infantile, le repressioni che di norma esercitiamo sull'inconscio, tendono a reprimere.
L' interpretazione che ho tentato di dare a questo argomento verte soprattutto sul significato che viene dato a questo “mare in tempesta” della mente umana: dell'Es si dice che “attingendo alle pulsioni, esso si riempie di energia, ma non ha una organizzazione, non produce una volontà collettiva, ma solo lo sforzo per procurare soddisfacimento ai bisogni pulsionali rispettando il principio di piacere. Le leggi del pensiero logico non hanno valore nei processi dell'Es, soprattutto il principio di contraddizione: impulsi contrari sussistono uno accanto all'altro, senza annullarsi, anzi confluendo uno nell'altro”.
Gli esseri privi di una forma precisa, con gli arti abbozzati e mancanti di parti, i volti mostruosi che si accavallano uno sull'altro, facendosi spazio e aprendosi dei varchi nei corpi di cui erano ospiti e parassiti, le masse deformi, prive di una struttura ossea e per questo oppresse dal loro stesso peso... tutti questi particolari vogliono significare una sola cosa: la mente che si fa dominare dagli istinti, e che non è in grado di porre un freno alla sua irrazionalità non può che percorrere la strada che porta alla sofferenza e alla follìa, non può che alienarsi dal mondo comune per vivere accompagnato solo dai “mostri” che il suo “sonno della ragione” ha creato.
E' innegabile che l'istinto più forte presente in un essere umano, quello che più di tutti l'Es cerca di appagare, sia la pulsione sessuale: il senso dell'opera è di mostrare come, in una mente priva del controllo razionale, anche questa dimensione della sua personalità sia contorta e autodistruttiva.
Le creature orrende che si affacciano all'esterno del corpo color grigio (che sembra quasi compenetrato, senza soluzione di continuità, al mostro bruno alle sue spalle), simboleggiano una sorta di “nascita violata”: esse infatti sembrano quasi voler affrettare la loro comparsa all'esterno, forzando violentemente l'apertura da cui dovrebbero a breve venire al mondo.
In una sorta di auto-violenza, si mostrano prive della capacità che ha una mente serena di lasciare che le cose seguano il loro corso naturalmente, armata della pazienza che scaturisce dalla saggezza.
Volendo mostrare la loro presunta forza al mondo in cui si apprestano a vivere, esse in realtà fanno del male solo ed esclusivamente a sé stesse, violando l'ordine naturale dell'avvenimento più naturale che esista: la loro nascita.