festività santo patrono comune di residenza

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IL VIGILE CRITICO
00venerdì 2 luglio 2010 13:36
Non nego l'imbarazzo di presentarmi su questo bellissimo forum solo per chiedere aiuto. Devo dire pero' che vi leggo molto volentieri e molto spesso.
Eccomi quindi a chiedere un vostro sempre utilissimo parere.

Un dipendente puo' scegliere di usufruire la festività del santo patrono del Comune di Residenza rinunciando quindi alla festività dell'analogo santo del Comune in cui lavora ?

Mi era parso di leggere da qualche parte ( risposta a quesito Aran , o altro ) che cio' è possibile, ma non trovo più nulla.

Potete aiutarmi ?

Grazie e Buona Estate a tutti
ferrari.m
00venerdì 2 luglio 2010 14:01
Non riesco a cercare la normativa, però, a buon senso, la scelta è dell'Amministrazione: o si festeggia il santo patrono nel giorno dove ha sede l'Ente, oppure questa festa è utilizzata in modo diverso (una specie di giorno di ferie in +).
Non può essere che il dipendente possa scegliere quale patrono festeggiare, se vuole stare a casa il giorno del patrono del suo comune di residenza si prenderà un giorno di ferie.
lillo1
00martedì 6 luglio 2010 22:37
ha ragione mario.
tempo fa avevo approfondito la questione, sotto un profilo leggermente diverso (x un dipendente per il quale, a causa di una particolare articolazione dell'orario del suo servizio, il giorno della festa patronale non era giorno lavorativo), ed avevo concluso, confortata anche da parere anci in merito, che la festa patronale, così come concepita dal ccnl non è un giorno di ferie in più, ma è un giorno di vacanza, che si aggiunge agli altri, qualora la festa del santo patrono del luogo di lavoro cada in giorno lavorativo. non si può compensare o recuperare in nessun modo (anche se, nel caso che mi si era prospettato, poteva pure starci una compensazione, a mio avviso)
non ho più gli estremi di tutto quello che avevo ricostruito, perchè l'ho fatto in un comune diverso dall'attuale, ma la sintesi era quella. aggiungo che, con queste argomentazioni (scritte meglio) avevo respinto la richeista di compensazione del lavoratore, il quale, pur essendo un sindacalista, aveva incassato senza eccepire.

aggiungerei ancora, sul caso specifico posto dal vigile critico, che se ciascun dipendente potesse scegliersi il santo, dal punto di vista organizzativo sarebbe un bel macello, no?

Michele Dei Cas
00mercoledì 7 luglio 2010 09:52
Anch'io un tempo mi ero posto il problema, in un Comune, povero di abitanti ma ricco di frazioni, ognuna delle quali con il suo bel patrono che non voleva cedere di fronte ai concorrenti.
Per superare i dissidi patronali si arrivò a concedere, informalmente, un giorno di ferie in più (in sostituzione della festa patronale),anche perché la giunta era favorevole a tale soluzione (non piacendo la chiusura di tutti gli uffici in una località turistica e montana con cittadini che magari facevano due ore di viaggio per scoprire che quel giorno erano i SS. Pietro e Paolo, o la altrettanto Santa Maddalena o il venerato San Martino o San Rocco in combinata con la Beata Madonna della neve e via dicendo).
La soluzione (che mi pare continui ad essere lassù adottata) funziona, anche se, fin d'allora, un occhiuto e sagace funzionario del CORECO mi manifestò, privatamente, il suo dissenso: così facendo i dipendenti del Comunello erano avvantaggiati, non potendo mai avvenire, come invece agli altri comuni mortali avviene, che il patrono coincidesse con la domenica (o con il sabato).
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