Weltroni leader del PD?

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-Kaname-chan
00mercoledì 27 giugno 2007 23:14
Pare che Weltroni sia il più probabile vincitore delle primarie del PD, anche se proprio per questo rischia di essere l'unico competitore [SM=x751545] tranne i soliti candidati di bandiera: a quanto pare, per vari motivi, le primarie in Italia non decollano e abbiamo sempre il solito plebiscito, prima per Prodi e ora per Veltroni. Il rischio è che gli elettori mangino la foglia e se ne vadano al mare...
A parte questo se Veltroni è stato buttato nell'arena e non è una mossa dei suoi avversari interni per bruciarlo (non ci credo perché l'incendio abbrustolirebbe per bene pure Dalema e Fassino)allora la legislatura è praticamente finita. Pronostico che il governo durerà fino alla prossima finanziaria e poi un anno di attesa prima delle elezioni. Le elezioni sono necessarie perché se Veltroni sostituisse Prodi al governo non sarebbe legittimato dal popolo e farebbe la fine di Dalema nel 1999, inoltre sarebbe come Prodi ostaggio della sua maggioranza. Invece con un governo di transizione non succederebbe. Ma cosa farebbe un governo di transizione? Per forza la legge elettorale, Veltroni non può non rendersi conto che se anche vincesse le elezioni farebbe la fine di Prodi, i partitini vanno depotenziati, penso siamo arrivati a una svolta: o i grandi trovano l'accordo (facendo magari passare sottobanco il referendum mentre dicono ai piccoli di non volerlo) e avremo una legge elettorale che dia un minimo di stabilità, preludio ad una piccola riforma costituzionale che rafforzi il premier, oppure sarà la fine e i prossimi decenni li passeremo con 18 partiti in parlamento. Ma la nascita del PD, l'accenno di aggregazione della sinistra e la discesa in campo di un leader che finora si era ben guardato dal farlo (in attesa delle riforme che gli permettessero di essere Sindaco d'Italia e non un ostaggio di Pallaro) fa ben sperare...
Pilbur
00mercoledì 27 giugno 2007 23:23
Veltroni o no, non basteranno le sue favolettte e i suoi festival per far dimenticare agli italiani il governo Prodi e le sue tasse....si vada presto alle urne e anche con questa legge elettorale il Berlusca avrà una maggioranza talmente solida che governerà per vent'anni

[SM=x751530]
Pius Augustus
00mercoledì 27 giugno 2007 23:42
Re:

Scritto da: Pilbur 27/06/2007 23.23
Veltroni o no, non basteranno le sue favolettte e i suoi festival per far dimenticare agli italiani il governo Prodi e le sue tasse....si vada presto alle urne e anche con questa legge elettorale il Berlusca avrà una maggioranza talmente solida che governerà per vent'anni

[SM=x751530]



così nel 2027 saremo più ricchi della germania e più forti degli americani!
Arvedui
00mercoledì 27 giugno 2007 23:44
Io speravo in un nuovo volto per il segretario del PD, ma visto che in Italia conta solo l'anzianità allora vada per Veltroni, che al momento mi pare l'unico che abbia i requisiti adatti. Per me comunque l'importante è che la creazione del Pd serva a liberare l'ulivo di tutti i più sinistrosi, scaricandoli sulla cosiddetta "sinistra democratica"
daetil
00giovedì 28 giugno 2007 00:17
Uhmm in regioni come la mia e la tua vedrai come la sinistra democratica avrà anche più potere di RC e PCI qui a Perugia gli danno dal 15 al 25%. Praticamente impossibile fare nulla per il pd senza avere il suo appoggio. Anche a livello nazionale non se ne potra fare a meno. Inoltre ci sarà una rincorsa verso l'estremismo per recuperare i movimenti. Uolter è messo come agnello sacrificale in attesa che il prossimo governo Berlusconi passi e nella speranza che con la fine politica di berlusconi crolli FI. O perlomeno si debba formare un partito unico di CDX che crei problematiche anche li. Uolter farà più o meno la fine del Nutella negli ambienti di sinistra dicono già che l'unica cosa che sa fare è fare concerti. Non mi sembra un buon viatico.
Guardate Qui
cosa dicono di lui. Ed è il primo a caso che ho preso.

[Modificato da daetil 28/06/2007 0.20]

Arvedui
00giovedì 28 giugno 2007 00:41
Non ho sottomano i dati sulla Toscana, ma stando ai sondaggi in provincia di Siena la "sinistra democratica" raccoglie cira il 15% dei consensi degli elettori dell'unione; se poi il segretario del Pd diventerebbe davvero Veltroni allora la percentuale della sinistra democratica scenderebbe a meno del 10%. Sinceramente non mi aspetavo un risultato simile a Siena [SM=x751598]
Lux-86
00giovedì 28 giugno 2007 01:04
So che veltroni è apprezzato per il suo decisionismo a Roma e, come Kaname, penso che farà di tutto per diventare il sindaco d'Italia.
Credop siano prematuri i sondaggi sul pd e sulla sinistra democratica: il pd, per ora, ha un bacino elettorale enorme perchè non si è ancora schierato [SM=x751545] e quindi attira sia a sinistra che al centro. Bisognerà vedere quando ci sarà qualcosa oltre al nome [SM=x751525]

@Pilbur: se non aveste avuto berlusconi come candidato il centrodestra avrebbe vinto le ultime elezioni con il 60% [SM=x751545] berlusconi è un regalo per la sinistra, speriamo non se ne vada mai, ogni volta che prc vuole rompere le balle basta fargli vedere una foto del nano che votano anche per la missione in afghanistan [SM=x751525]
daetil
00giovedì 28 giugno 2007 07:47
Re:

Scritto da: Arvedui 28/06/2007 0.41
Non ho sottomano i dati sulla Toscana, ma stando ai sondaggi in provincia di Siena la "sinistra democratica" raccoglie cira il 15% dei consensi degli elettori dell'unione; se poi il segretario del Pd diventerebbe davvero Veltroni allora la percentuale della sinistra democratica scenderebbe a meno del 10%. Sinceramente non mi aspetavo un risultato simile a Siena [SM=x751598]


Neanche io sinceramente ma ho un amico che è nell'entourage di un politico della zona passato a SD e lui mi spiegava la situazione. Il fatto che Uolter cambi queste percentuali è legato allo stesso motivo ...perchè non si è ancora schierato. Aspretta che debba fare un programma (che non dovrà essere automaticamente meno inconsistente di quello dell'ulivo per ovvie ragioni) e vedrai il crollo dei consensi. Sono voci che mi arrivano da sinistra.
E comunque sindaco d'Italia o no (non ci riusciranno mai) a patti con la sinistra massimalista ci dovrai scendere altrimenti a livello locale fai il botto e loro lo sanno benissimo e sono capaci di fartelo fare (Guazzaloca docet).

@Lux hai ragione su quello che dici del berlusca ma il problema che una sua fuoriuscita implicherebbe un crollo di FI (almeno secondo me). Il fatto che Il PRC voterebbe anche Casini pur di non avere berlusca è relativo. La sinistra estrema avrà un calo di consensi enorme. Molti dei quali per Mussi e company ...e ti assicuro che loro non se non hanno il loro tornaconto non votano :)
luc@s87
00giovedì 28 giugno 2007 11:25
Un centrosinistra costretto ad appoggiarsi alla sinistra estrema non riuscirà mai a produrre niente di buono, anche se avesse il più grande leader del mondo( e veltroni non lo è proprio da gran demagogo che è) a condurlo. E senza prc e compagni il pd non va da nessuna parte, a meno che non cerchi di fare il grande centro! [SM=x751558]
DVX NOBIS
00giovedì 28 giugno 2007 12:04
Niente di nuovo sotto il sole.
il sig. Water Cialtroni con quell'area paternalista e buonista (che a me sta sulle palle) come al solito non combinerà nulla è uno che sono oramai 40 anni che fa politica (alla faccia dle nuovo che avanza) e adesso lo attendono come il messia. Ma dai è l'altra faccia della medaglia di Berlusca. E' uno che ha capito che per aver consenso e fare politica oggi giorno devi avere un entourage di consulenti in comunicazione. Parole, parole , parole ma di fatti nulla.
Chi vive a Roma sa di cosa parlo ....strade, problema degli zingari, sfratti, centri sociali, polizia municipale ecc. ecc.
Ma avete sentito il suo programma ....è lo stesso di Prodi.
Voglio farmi due risate quando sarà strattonato da tutte le correnti dell' Unione ..cattolici,laici,no PACS, pro PACS, sinistra estrema, sinistra centro, centro sinistra, capezzone, lussuria [SM=x751578] [SM=x751578]

[Modificato da DVX NOBIS 28/06/2007 12.04]

Pilbur
00giovedì 28 giugno 2007 13:25
Non credo proprio che senza Berlusconi avremmo vinto le elezioni con il sessanta per cento....anzi...è l'unico in grado di tenere unita la coalizione.....Casini perderebbe la Lega e Fini non è in grado
daetil
00giovedì 28 giugno 2007 13:28
Re:

Scritto da: Pilbur 28/06/2007 13.25
Non credo proprio che senza Berlusconi avremmo vinto le elezioni con il sessanta per cento....anzi...è l'unico in grado di tenere unita la coalizione.....Casini perderebbe la Lega e Fini non è in grado




Dell' effettiva capacità di raggranellare voti di sua Emittenza ne possiamo parlare per ore. Ma tanto ci terremo il suo populismo perché di andarsene non se ne parla e come ho già detto se esce di scena ora secondo me FI implode.
Arvedui
00giovedì 28 giugno 2007 15:25
Re: Re:

Scritto da: daetil 28/06/2007 7.47

Neanche io sinceramente ma ho un amico che è nell'entourage di un politico della zona passato a SD e lui mi spiegava la situazione. Il fatto che Uolter cambi queste percentuali è legato allo stesso motivo ...perchè non si è ancora schierato. Aspretta che debba fare un programma (che non dovrà essere automaticamente meno inconsistente di quello dell'ulivo per ovvie ragioni) e vedrai il crollo dei consensi. Sono voci che mi arrivano da sinistra.
E comunque sindaco d'Italia o no (non ci riusciranno mai) a patti con la sinistra massimalista ci dovrai scendere altrimenti a livello locale fai il botto e loro lo sanno benissimo e sono capaci di fartelo fare (Guazzaloca docet).




Qui a Siena non è tanto questione di schieramento ma del tipo di "sinistra" che si vuole creare. Dalle mie parti i super sinistri non sono mai stati ben visti ed anche il vecchio partito comunista ha sempre tenuto a debita distanza i super massimalisti, perchè qui la gente è sì progressista in campo economico, ambientale ecc.., ma è anche fondamentalmente conservatrice per il resto: tradotto in parole povere, dalle mie parti i tizi stile Bertinotti, Caruso, Giordano ecc.. non piacciono affatto, se non a certi giovani o poco più. E ti parlo pe esperienza. Praticamente quello che stanno aspettando qui a Siena (me compreso) è la creazione di una sinistra seria, moderata e senza grilli per la testa, cioè che lasci perdere la sinistra estrema. E'anche per questo che qui il PD è molto ben visto proprio perchè potrebbe essere l'occasione per sbarazzarci dei più sinistri. Poi come sia la situazione dalle altre parti non lo so.
DarkWalker
00venerdì 29 giugno 2007 16:18
Ma forse hanno scelto veltroni proprio per non togliere la leadership a prodi (finchè dura ovviamente).
Non so, da un lato è un bene perchè è un politico che si è distinto nell'amministrazione di un ente locale (e fa ben sperare quindi per il futuro), dall'altro non l'ho mai sentito prendere una posizione forte, è solo un esperto della parola ma proprio per questo forse l'unico adatto a essere condiviso dalla sinistra più a sinistra.
E sarà anche il leader adatto di un partito che come lui non ha una caratterizzazione forte, quindi come leader "iniziale" potrebbe anche andare
Arvedui
00venerdì 29 giugno 2007 16:42
Veltroni ha detto che appoggerà una riforma elettorale sul modello francese, cioè maggioritario a doppio turno di collegio [SM=x751585]
Quindi possiamo dire ciao ciao alla sinistra radicale [SM=x751530] [SM=x751530] [SM=x751530]
-Giona-
00venerdì 29 giugno 2007 17:13
Re:

Scritto da: Arvedui 29/06/2007 16.42
Veltroni ha detto che appoggerà una riforma elettorale sul modello francese, cioè maggioritario a doppio turno di collegio [SM=x751585]
Quindi possiamo dire ciao ciao alla sinistra radicale [SM=x751530] [SM=x751530] [SM=x751530]


E secondo te la sinistra radicale accetterebbe una simile riforma elettorale? [SM=x751574]
Non sono in grado di valutare l'operato di Veltroni come sindaco di Roma; sul piano umano a me piace, ma non mi sembra che abbia dimostrato di essere un grande politico. Come Ministro dei Beni Culturali nel Primo Governo Prodi era criticato perché s'interessava soprattutto di cinema trascurando spesso le altre arti e attività. Inoltre ereditò da D'Alema un partito col 21,1% dei voti e lo portò al 16,5%. [SM=x751545]

[Modificato da -Giona- 29/06/2007 17.13]

daetil
00venerdì 29 giugno 2007 18:39
Giona ha perfettamente ragione entrambe i maggiori partiti sono bloccati. Il PD non si può permettere di esporsi troppo che a sinistra e al centro avrebbe una rivolta dei partitini che farebbero saltare il governo. Berlusconi ha contro Casini e soprattutto la Lega. An sta cercando in ogni modo di fare una federazione con la sola forza italia ...ma berlusconi non vuole perdere il legame stretto che ha con bossi. L'unica soluzione è far cadere il governo mettere un governo istituzionale dove ci sia un accordo tra PD FI e AN per una legge fortemente maggioritaria in modo che i vari cespugli non possano dire nulla. Magari dalle tue parti è vista male ma qui la sinistra estrema no. Quindi se le cose andassero così ci sarebbe una crisi generalizzata in tutte le regioni dove la sinistra democratica ha potere. Infatti tutti parlano di nuova legge ma dei grandi partiti l'unico a far prendere le firme ai militanti è AN. In conclusione o la legge elettorale farà cadere il governo prodi ....o per avere la legge elettorale bisognerà far cadere il governo prodi. Altrimenti si riva con la vecchia.
Caio Logero
00venerdì 29 giugno 2007 18:53
Veltroni? Ma anche NO.

[SM=x751545] Cosa farei io? Scioglierei tutti i partiti... ritorno ai notabili di un tempo! [SM=x751563]
luc@s87
00sabato 30 giugno 2007 13:13
Veltroni è un incapace. E poi in un'intervista aveva detto che a fine del mandato di sindaco di roma andava in africa ad aiutare i bambini. Ha già cambiato idea? [SM=x751545]
Lux-86
00sabato 30 giugno 2007 13:23
tanto basta che aspetta e arrivano qua loro!
Arvedui
00sabato 30 giugno 2007 13:43
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 29/06/2007 17.13

E secondo te la sinistra radicale accetterebbe una simile riforma elettorale? [SM=x751574]
Non sono in grado di valutare l'operato di Veltroni come sindaco di Roma; sul piano umano a me piace, ma non mi sembra che abbia dimostrato di essere un grande politico. Come Ministro dei Beni Culturali nel Primo Governo Prodi era criticato perché s'interessava soprattutto di cinema trascurando spesso le altre arti e attività. Inoltre ereditò da D'Alema un partito col 21,1% dei voti e lo portò al 16,5%. [SM=x751545]

[Modificato da -Giona- 29/06/2007 17.13]




Ma infatti non si deve rivolgere alla sinistra radicale per ottenere i voti necessari. Se Berlusconi facesse davvero il partito unico del centrodestra, allora i voti potrebbero venire da li. Per me questa volta il doppio turno arriva davvero
Lux-86
00sabato 30 giugno 2007 16:21
sarebbe un sogno [SM=x751585]
dopo sessant'anni finalmente ci sarebbero governi veramente stabili [SM=x751585]
-Kaname-chan
00sabato 30 giugno 2007 16:42
Re:

Scritto da: Lux-86 30/06/2007 16.21
sarebbe un sogno [SM=x751585]
dopo sessant'anni finalmente ci sarebbero governi veramente stabili [SM=x751585]



Dopo 150 anni prego [SM=x751545] Se prendi il "Libro dei Fatti" e ti leggi i governi dall'unità ad oggi, sono praticamente tutti durati un anno, tranne alcune eccezioni. Ma se consideriamo i governi durati meno di un anno, possiamo dire con una ragionevole certezza di aver avuto dal 1860 ad oggi 147 governi [SM=x751545] Diciamo un po' meno va' perché a Berlusconi, Craxi e Giolitti dobbiamo aggiungere i 20 anni di Mussolini [SM=x751545] Al doppio turno ci credo poco, lo vuole solo il PD per ora. E accordarsi con la destra (FI e AN) per una legge parlamentare è difficile non fosse altro per semplice mancanza di fiducia reciproca. I piccoli poi, anche se quelli della sinistra radicale si stanno organizzando per prepararsi al peggio, farebbero un gran casino (soprattutto per il maggioritario, con il doppio turno sarebbe inutile anche il partito unico della sinistra radicale) e le coalizioni anche se si tengono a galla stentatamente sono altrettanto difficili da distruggere: ci sarebbero i sospetti di inciucio, gli elettori non capirebbero ecc. Quindi secondo me si va al referendum e Veltroni si unirà a Fini (150.000 Euro e 70.000 firme portati in dote a Segni)nell'appoggio diretto a esso. Dopo il referendum, se passasse, si andrebbe ad una nuova legge con i piccoli ormai fuori gioco e disposti a qualsiasi cosa pur di evitare il bipartitismo
luc@s87
00giovedì 5 luglio 2007 09:58
Pansa su Veltroni


Dall'Espresso

La favola del Perdente di successo

di Giampaolo Pansa

Candidato naturale alla guida del Pidì o scelta obbligata di una Quercia in agonia? Uomo nuovo o 'vecchio arnese' (Berlusconi dixit)? Io vedo Walter Veltroni come un esempio luminoso del Perdente di successo. Un politico con alle spalle più sconfitte che vittorie. Eppure capace di rialzarsi dalla polvere per risalire sull'altare. Restando sempre uguale a se stesso: un piacione che ama piacere, un favolatore che illude la gente, un conciliatore degli inconciliabili. E dunque un leader inadatto a un'Italia in declino che ha bisogno di capi severi, dalla parola aspra e dalle scelte crudeli.

Ho visto giusto? Non lo so. Su Walter ho scritto migliaia di righe e ne ho lette qualche milione. E il troppo inganna. Le mie cronache su di lui iniziano nella primavera del 1994. Achille Occhetto ha perso le elezioni contro il Cavaliere e deve lasciare le Botteghe Oscure. Baffo di Ferro non vuole cedere lo scettro a D'Alema. Così decide di gettargli tra le gambe un candidato a sorpresa: Veltroni. In quel momento, Walter non ha ancora 39 anni ed è soltanto il direttore dell''Unità'. Tre messi occhettiani (Piero Fassino, Claudio Petruccioli e Fabio Mussi) cominciano a costruire la sua candidatura. Sembrano farlo a dispetto del candidato. Che giura di non aspirare al Bottegone: "Il mio lavoro è, e resterà, quello di dirigere il nostro giornale".

In realtà, Walter si vede già alla guida del partito. Il 22 giugno spiega a Barbara Palombelli, della Repubblica: "Il mio sogno? Un milione di persone in piazza. E non per salutare qualcuno che se ne va, ma per festeggiare qualcosa che comincia. Sogno una sinistra unita, che ritrova le ragioni della speranza, riaccende un fuoco, riscopre ideali". I due candidati non potrebbero essere più diversi. D'Alema è superbo, brusco, dentuto con i giornali. Quando un cronista gli chiede se ha stretto un patto di non aggressione con Veltroni, replica gelido: "Sono cazzi nostri". Veltroni è il buonista gaudioso. E fa spallucce quando un amico lo grattugia così: "Walter, se vuoi essere un numero uno, devi smetterla di dar ragione a tutti".

Il sogno si dissolve il 1 luglio 1994, alla Fiera di Roma. Il consiglio nazionale elegge segretario D'Alema. Walter incassa con il sorriso sulle labbra. Dice ad Alberto Statera della Stampa: "Mi vede pallido, ma è colpa della dieta. Ho perso tredici chili in un mese e mezzo". Poi telefona alla figlia Martina: "Allegra, zio Massimo ci ha salvato le ferie!". Walter rimane a guidare L'Unità. Fa un bel giornale che non ha nulla del foglio di battaglia. Mai ruvido con gli avversari. Niente campagne-carogna. Articoli intelligenti e spesso inutili. Il Museo dei bidoni. Dalla trota pelosa allo yeti. L'artigiano che fabbrica alabarde per il cinema. Professione sub, un sessantottino sotto il mare. E via cazzeggiando, per la rubrica 'Chi se ne frega' del maledetto Cuore.

Ma il Perdente cerca la rivincita. Ne ottiene una nell'estate del 1995. Vittoria d'immagine, con il libro 'La bella politica'. Trionfo di pubblico e di critica. Persino Romano Prodi non si sottrae all'obbligo del santino. Geloso, D'Alema scrive anche lui un libro: sessanta pagine sull'Italia normale. E i due testi diventano la canzone dell'estate in tutte le feste dell'Unità.

A quella nazionale gareggiano le coppie D'Alema-Maurizio Costanzo e Veltroni-Giovanni Minoli. Una kermesse di luci della ribalta, selve di telecamere, recensioni lecchine. Ma è in agguato la destra, nella persona di Vittorio Feltri, direttore del Giornale. Che in agosto attacca su un fronte imprevisto: Affittopoli.

Walter, sia pure non da solo, perde un'altra volta. Anche lui è tra gli inquilini delle case offerte ai vip dagli enti previdenziali. E va fuori dai fogli. Ricordo una telefonata furibonda all'Espresso: "Pure voi ci avete preso a calci in faccia!". Gli dico: perché non replichi sull'Unità? La risposta mi lascia secco: "Non posso, perché noi siamo un giornale d'informazione".

È una fine estate violenta. Walter ha lo sguardo smarrito del tacchino inseguito dal cuoco. Ma si riprende presto, convinto della sua buona stella. Siamo alla primavera del 1996. Prodi lo fa correre con lui. Walter vorrebbe candidarsi nel collegio sicuro di Suzzara. Poi D'Alema, dal Bottegone, lo strattona. E Walter affronta la battaglia a Roma 1, contro il magistrato Filippo Mancuso.

È un match da film dell'orrore. Il più perfido del Polo contro il più buono dell'Ulivo. A vincere è Walter. Il compagno di banco che ti fa copiare il compito. Il vicino di casa che accorre quando il tuo lavandino perde. Uno dei suoi slogan, dedicato all'ambiente, sembra fabbricato per lui: 'Chi lo ama è riamato'. Ma dovrà sopportare il ritratto al curaro che Mancuso affida a Francesco Merlo, del Corriere della Sera: "Veltroni è un elencatore di luoghi comuni, parla di cose che non sa, cita libri che non legge, è un anglista che non conosce l'inglese, un buonista senza bontà, un americano senza America, un professionista senza professione".

Prodi lo porta con sé a Palazzo Chigi. Ci staranno per poco. Il 9 ottobre 1998 il governo cade. Al Professore subentra D'Alema. E Walter, sconfitto come vice-premier, trova una via d'uscita grazie a Max che lo designa a succedergli come segretario dei DS. Ancora una volta perdente di successo, Walter viene eletto da una maggioranza bulgara: l'89,1 per cento.

Quattro giorni prima, Walter visita in carcere Adriano Sofri, con Pietrostefani e Bompressi. Ed auspica la revisione del processo per l'assassinio del commissario Calabresi. Poi va a raccogliersi sulla tomba di don Giuseppe Dossetti, l'icona della sinistra dicì. Carcerati, morti ammazzati, sepolcri di sant'uomini. La spalla di Walter, Pietro Folena (oggi rifondarolo) s'affanna a spiegare: la nostra è attenzione alle problematiche della sofferenza e contaminazione di culture. Ma c'è chi si chiede: l'epoca di Walter al Bottegone sarà di sangue versato e di lacrime a gogò?

L'anno successivo il sangue comincia a versarlo il partito. Elezioni europee del 13 giugno 1999: rispetto alle politiche del 1996, i DS perdono per strada due milioni e mezzo di elettori. Al Nord sono ridotti al 13,1 per cento. Forza Italia svetta. In tivù compare un Veltroni disfatto, i capelli ritti, il famoso neo quasi a ciondoloni. Come non capirlo? Eccolo descrivere il suo partito, nel luglio di quell'anno: "Gracile, arrogante, ha sostituito il centralismo democratico con il casino. Siamo pieni di intrighi, di correnti, di lotte. Sono spaventato da una Quercia ricca non di opinioni diverse, ma di guerre intestine". Quindici giorni prima, i DS hanno perso il Comune di Bologna, la roccaforte rossa.

Passano sei mesi e, il 15 gennaio 2000, Walter è rieletto segretario dei DS al congresso di Torino. Ma la Quercia è in pieno marasma da clan. Ulivisti puri. Miglioristi superstiti. Veltroniani. Dalemisti. Pontieri. Sinistra tenera. Sinistra dura. Laburisti. Cristianosociali. Sinistra repubblicana. Comunisti unitari. E riformatori per l'Europa. Morale: il 16 giugno di quell'anno una nuova batosta per DS e alleati. Sconfitti in otto regioni su quindici. Il giorno dopo D'Alema si dimette da premier, lasciando la poltrona a Giuliano Amato. Walter è sotto accusa, anche se quel disastro non può essere addebitato soltanto a lui. Ma è in quell'estate, forse, che il Perdente di successo medita la sua exit strategy: uscire dall'agone nazionale e rintanarsi a Roma.

L'occasione si presenta all'inizio del gennaio 2001. Il sindaco della capitale, Francesco Rutelli, si dimette per guidare il nuovo scontro con Berlusconi, previsto per maggio. Walter si candida subito a succedergli. Come è possibile? Il leader dei DS che si rifugia in un municipio? In realtà, Veltroni ha annusato un'altra catastrofe. E non vuole perire sul campo. La catastrofe arriva alle politiche del 13 maggio. Vittoria schiacciante di Forza Italia. I DS sono al minimo storico: 16,6 per cento. Lo stesso giorno, Walter si batte contro Antonio Tajani. Ma diventa sindaco di Roma soltanto due settimane dopo, al ballottaggio. Il Perdente di successo l'ha scampata bella. Ha vinto in casa, però ha vinto. E bisserà la vittoria nel 2006, con un margine molto ampio.

Roma capoccia e ladrona è ormai sua. L'astuto Walter ne farà la rampa di lancio per nuove avventure. Al partito ci pensi quel piemontardo faticone di Fassino. Piero verrà eletto segretario a Pesaro, il 16 novembre 2001. E troverà all'opposizione proprio Walter, capo ombra del Correntone di sinistra.

Adesso, come nel gioco dell'oca, si ritorna alla casella di partenza. I due avversari storici di Walter lo candidano alla guida del Pidì. È l'auspicato rinnovamento? Direi di no. Siamo ai soliti tre attori di tanti spettacoli nel Teatro della Quercia. Dunque ci vorrebbero altri competitor nelle primarie. Difficile, ma non impossibile, che emergano. Comunque, smettiamola con i requiem anticipati per Prodi. Non è elegante. E disturba molto anche gli scettici come me.
Pius Augustus
00giovedì 5 luglio 2007 11:12
mi domando come mai pansa (notamente di sinistra) sia sempre e solo postato da utenti di destra...è lucas che è diventato comunista oppure pansa magari è semplicemente un volgarissimo voltagabbana?
luc@s87
00giovedì 5 luglio 2007 12:47
Re:

Scritto da: Pius Augustus 05/07/2007 11.12
mi domando come mai pansa (notamente di sinistra) sia sempre e solo postato da utenti di destra...è lucas che è diventato comunista oppure pansa magari è semplicemente un volgarissimo voltagabbana?



Non è un voltagabbana, è semplicemente uno che ha il coraggio di fare critica alla propria parte politica; di capi popolo che attaccano berlusconi ne avete anche troppi!
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