Primavera 1960 : all'asilo arriva il vescovo

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Pflip1956
00sabato 6 novembre 2021 11:15
Dopo 60 anni non ricordo il motivo ( e vorrei vedere) . Le suore ci fecero disporre in una lunga fila,con i nostri grembiulini bianchi immacolati e diedero a ciascuno una bandierina tricolore da sventolare.Entrò la macchina nel grande cortile : causa le mie ridotte dimensioni il cortile mi sembrava immenso e la macchina lunghissima.Scese il vescovo : mamma mia, gigantesco,decrepito ( e lo era), mi pareva un elefante sacro .Camminò lentamente lungo la fila facendo baciare l'anello.Anzi l'anellone : contemplavo l'enorma pietra preziosa rossa ( un rubino ?) e immaginavo provenisse dal tesoro di qualche marajà.

Guardo la foto in bianco e nero prima dell'arrivo del gigante : mi riconosco facilmente , osservo la bandierina, chissà cosa sto pensando.
Con molti di quei bambini ho fatto elementari e medie , con alcuni le superiori ( che sono sempre uno spartiacque), con uno arrivai fino alla laurea.
Accidenti,quanto tempo è trascorso da quella primavera.
Alla radio andavano "Marina" di Rocco Granata , "Uno a te uno a me" di Dalida ( mia mamma aveva il 45 giri) e "Tintarella di luna" di MIna. Le ascoltavo dappertutto : in casa, alla radio dalle finestre aperte,dai juke box dei bar .

Di noi dicono che siamo i "baby boomer" . quelli nati fra il 1954 e il 1964.
Abbiamo avuto la fortuna,da piccoli, di percepire solo il lato bello ,allegro e divertente di quegli anni.
Poi ci hanno insegnato ( e abbiamo imparato ) che non era tutto rose e fiori
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