Dice blauauge1...
>L' origine dei guai del mondo mi lascia veramente sconvolto, è un dubbio che mi ha pervaso la mente per anni anche essendo TDG, ma mi sono sempre detto Geova farà luce. Finora non ho trovato una risposta la luce non è arrivata o forse sono io che non l' ho saputa cercare.
Ed io ci rifletto sopra...
Il male nel mondo, intendi il fatto che Dio lo tolleri invece di eliminarlo, al fondo, secondo il pensiero cattolico, è un mistero.
Invece nel geovismo la risposta che se ne vuole dare non è l'ammissione del mistero ma un tentativo goffo di spiegazione che sconfina nell'assurdità (cf la mia trattazione a cui ti ha invitato più sopra
speranza.
Ora il "mistero" corrisponde al biblico "le mie vie non sono le vostre vie... di quanto il cielo sovrasta la terra i mieiu pensieri sovrastano i vostri..." eccetera... Ma non si tratta di irrazionalità, ma di super razionalità. Infatti da noi cattolici il mistero viene definito "verià superiore alla ragione che si crede solo sulla base dell'accertamento che Dio stesso l'abbia rivelato".
Questa non contraddittorietà con la ragione ci spinge a indagare legittimamente sul pensiero di nostro Padre, per capirlo il più possibile. E si dà il caso che così facendo non si viene meno all'omaggio che la fede nella Sua Parola esige, perché non vogliamo pretendere di "razionalizzarlo" riducendolo alla portata umana, e si dà gioia al nostro Creatore che, come un Padre (la metafora è sua!) si rallegra di ogni sprazzo di nuova intelligenza i suoi figlioletti riescono a produrre.
Qusto per dire semplicemente che, cercando con intelletto d'amore (i TG direbbero "con sincerità di cuore") si riescono a trovare delle ragioni che rendono il dolore più sopportabile e in certi casi perfino una sua utilità. Non è il caso di fare qui un'analisi che si può trovare su vari libri che trtattano questa tematica, ma solo un flashes di utilità che mi vengono al momento. Il dolore, che è sempre una sottrazione di bene, una carenza, sia esso fisico (carenza di ciò che è dovuto per natura), che morale (carenza provocata dalla cattiveria altrui), che perfino metafisico (carenza dovuta alla limitatezza della nostra natura) può provocare:
- prevenzione che spinga a pensare bene prima di decidere
- prudenza per l'avvenire, affinché non si ripeta il danno o aumenti
- saggezza da trasmettere alla gioventù
- riparazione del male fatto e soddisfazione
- lungimiranza per scelte future
- crescita in umanità e sensibilità
- solidarietà verso le vittime
- stimolo alla progettazione di istituzioni ovvianti e che vadano oltre la nostra vita (è vero che solo dopo che ci sono le vittime certe cose trovano la strada della realizzazione)
- cultura della pace e cultura dell'amore
ecc...
Nel caso di Gesù il suo dolore è stato redenzione, salvezza universale dal maciullamento nel... buco nero. Perciò la Chiesa canta, riguardo al disastro più cosmico che ci sia mai stato, "o felice colpa che ci hai procurato un così grande Redentore".
PS
Naturalmente tutto questo ha senso perché a monte c'è il progetto di Dio di creare e mantenere un mondo ove l'uomo si muova mai impedito nella sua libera autodeterminazione.
Ma Dio è obbligato a non cambiare registro circa questo modo di essere da Lui scelto per il mondo, sia perché (e qui si va nel mistero) certamente è cosa ben fatta (è un KOSMO, e COSMESI viene da lì) e Lui non ci ripensa mai su ciò che da sempre ha stabilito; sia perché (e qui ci arriviamo con la nostra piccola ragione) se riducesse l'uomo a un robot senza volontà o se intervenisse magicamente ogni volta che si verificasse un male (e dovrebbe per coerenza farlo per qualsiasi minimo male giacché il Bene assoluto non può che avversare assolutamente il male anche in dimensioni minime) noi non avremmo più di fatto né l'esercizio della libertà, perché il male che volessimo fare ci sarebbe impedito fisicamente, né il merito di scegliere il bene, né alcuna crescita nel bene perché ci sentiremmo del tutto deresponsabilizzati di fronte al "gigante pensaci tu!" che ci farebbe vivere nel mondo dysneiano ove nessun cartone animato muore neanche se gli passa sopra un compressore. Il cosmo cioè sarebbe una sorta di giocattolo per Dio stesso che però non ha bisogno di giocattoli. Nessuno di noi varrebbe nulla. Saremmo tutti livellati alla categoria di morti viventi, omologati, fatti in serie, senza alcuno scopo da raggiungere e alcun progetto da poter dichiarare davvero "nostro".