Lo sfogo di un Poliziotto...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Cleanhead
00giovedì 8 febbraio 2007 18:24
Dal quotidiano "Libero" del 08.02.2007

""LO SFOGO DI UN POLIZIOTTO "L'HO UCCISO ANCH'IO"". Un Agente scrive a Libero: sono in Polizia da 15 anni, ma mi rendo conto di servire uno Stato che non fa nulla per difendere gli uomini come Raciti.

"Caro Direttore, l'ho ucciso io. Insieme a molti complici. Gli ho dato un calcio ogni giorno da quasi 15 anni. Ma ero sempre in buona compagnia. Ho cominciato quando sono entrato in Polizia consapevole del sistema di raccomandazioni che permetteva di assumere cani e porci, consapevole che una volta ammesso alla scuola era automatico arrivare fino alla pensione. Ho continuato frequentando un ridicolo corso di Polizia, arrivando ad accettare le giustificazioni dei "docenti" che dicevano "tanto poi imparate tutto su strada". Un calcio a Filippo l'ho dato quando, a 20 anni appena compiuti, mi sono ritrovato con un casco e un manganello in mano a fronteggiare teppisti che ce l'avevano con me malgrado non gli avessi fatto nulla. L'ho riempito di calci in 15 anni, a Filippo. E domani tornerò ad indossare la divisa per potergli dare un'altra sprangata. Un pugno gliel'ho dato tutte le volte che ho accettato di farmi comandare da incompetenti che, probabilmente con il solito sistema delle raccomandazioni, sono diventati funzionari o superiori gerarchici, nonchè quando per la loro incompetenza ho dovuto subire e rischiare la mia vita e la mia incolumità... E perdere la mia dignità e orgoglio. Un pugno per ogni volta che ho accettato di scendere in strada consapevole che dovevo guardarmi prima dai miei superiori che, da dietro una scrivania, non aspettavano altro che infliggere sanzioni disciplinari per soddisfare il loro ego di potere. Che dire poi delle bastonate che ho dato a Filippo ogni volta che ho sopportato in silenzio le ingiustizie e l'inosservanza cronica di norme di sicurezza all'interno della polizia e verso i diritti dei poliziotti stessi. Un colpo ogni volta che ho permesso ad altri di far carriera sulla mia pelle... Un colpo ogni volta che ho taciuto per evitare ripercussioni... Ogni giorno mi svegliavo e infilavo la giacca... Due pugni a Filippo... Poi i pantaloni... Due calci a Filippo... La cravatta... Un cappio al collo di Filippo... E orgogliosamente andavo su strada a fare la mia parte per "cambiare il mondo". Mentre invece cambiavo solo la vita a qualche Prefetto, Questore o Commissario che alla festa della Polizia avrebbe potuto vantarsi elencando una serie di numeri statistici relativi ad arresti e persone controllate durante l'anno. Chissà perchè tra quelle statistiche provinciali non ci sono mai i numeri dei poliziotti feriti o morti durante l'anno. Che schifo! Siamo numeri, solamente numeri. Hanno vinto loro. Ho colpito Filippo ogni giorno, da 15 anni, dicendomi "Dai! Continua a crederci! Vedrai che domani sarà diverso!", illudendomi e illudendo la gente che mi vedeva passare in divisa credendo in me. Insieme a me, ad uccidere Filippo, c'erano tutti i nostri "sindacati" di Polizia. Quelli delle campagne di tesseramento e dei volantini affissi in bacheca, che ogni mese ci portano via una quota del già magro stipendio. Gli stessi sindacati che pensano più agli interessi propri o dei figliocci che a quelli di categoria e non hanno mai saputo e voluto imporsi. Quelli che permettono che noi poliziotti e la categoria delle Forze dell'Ordine rimangano gli ultimi veri SERVI dello Stato. Utili per imporre regole più o meno ingiuste nei confronti del popolo... Tanto noi non abbiamo diritto di sciopero! Noi non abbiamo diritto di lamentarci! E se lo facciamo facciamolo in silenzio altrimenti il mobbing o i procedimenti disciplinari sono dietro l'angolo! I sindacati che ancora non sono riusciti a modificare una legge vecchia di 25 anni, un regolamento altrettanto vecchio ma che permette ai soliti "potenti" di punire arbitrariamente chiunque provi a ribellarsi al sistema. Una buona parte nell'assassinio di Filippo l'ha fatta anche la magistratura, con l'interpretazione dell'"obbligo giuridico di esporsi al pericolo". Ci dicono ogni giorno "Signor poliziotto lei DEVE rischiare la vita, quindi non provi a difendersi altrimenti la mettiamo in galera o le facciamo risarcire i danni a vita! E ciò vale anche per qualsiasi cittadino onesto!" E vedi in tv quattro poliziotto o carabinieri accerchiati da 50 delinquenti armati di bastoni, spranghe, cinture, catene, che cercano di fuggire inutilmente mentre vengono colpiti alla testa, al corpo, in una maschera di sangue. Ma quei 4 si guardano bene da estrarre l'arma e sparare nel diritto previsto dall'art.52 C.P.. Il giorno dopo potrebbe esserci un magistrato che ritiene che i 50 teppisti avevano l'intenzione solo di causare lesioni per cui l'uso delle armi non era legittimo e proporzionato. E via in galera! Nella migliore delle ipotesi vieni assolto... Ma al morto proporranno di intitolare una piazza, mentre a chi si è difeso rimarrà sempre un'ombra addosso. Non ti ho mai conosciuto Placanica ma ti voglio bene come a un fratello. Io ho migliaia di fratelli in Italia, i più cari sono quelli che siedono col culo su un sedile di una volante e una gazzella... Quante coltellate che ha dato questa Magistratura a Filippo! Insieme a me, per uccidere Filippo c'erano anche i mass media gestiti da poche persone che sono "uno e tutti". Le stesse persone che spesso dichiarano "Tutta l'Italia è sconvolta per quanto è accaduto a X o a Y..." comprendendo anche me nell'espressione "tutta l'Italia" ma dimenticandosi di non aver mai chiesto la mia opinione. Gli stessi mass media che mettono in onda programmi televisivi sui carcerati, dipingendoli come vittime di questa società ingiusta che li ha privati della libertà, dimenticandosi però di andare a chiedere l'opinione a chi, ad opera di quella gente, è stata violentata fisicamente e moralmente. I mass media che crocifiggono dei carabinieri ripresi con un telefonino mentre pestano un extracomunitario. Non danno però peso al fatto che il soggetto aveva pagine di precedenti penali (e malgrado ciò era in libertà), era ubriaco, aveva provocato e resistito ai Carabinieri. Non danno peso al fatto che chi aveva fatto le riprese probabilmente era un suo compare di cella. Ciò che conta per i giornalisti è la notizia raccontata nel modo da fare maggior ascolti e vendite possibili. E via un'altra coltellata a Filippo che muore assieme alla dignità dei Carabinieri, sputtanati e accusati per aver reagito ad uno scarto della società che si lamenta di non avere soldi e lavoro ma che non rimane mai privo di sigarette, telefono cellulare e soldi per bere. A Colpire al fegato Filippo c'erano tutti i politici degli ultimi 25 anni. quelli bel buonismo e del perbenismo, nonchè dell'utopia. Quelli che ti vogliono imporre tutto, anche come devi parlare. Quelli che fanno diventare i muti dei "preverbali" e i disabili dei "diversamente abili", quelli che hanno permesso di arrivare alla situazione odierna con leggi ah hoc per i delinquenti e contro le brave persone in nome di una Costituzione che interpretano tutta a modo loro (insieme alla Corte Costituzionale) in barba alla inesistente sovranità popolare. Quelli che hanno tolto alle Forze dell'Ordine la possibilità pratica di impedire e reprimere i reati e hanno impedito che ci fosse la certezza della pena. Quelli che hanno abrogato l'oltraggio a Pubblico Ufficiale costringendolo a tutelarsi, anche se operante per motivi di servizio imposti dalla legge, come se fosse un comune cittadino, con relative spese e beghe. Quei politici che mettono in Parlamento a rappresentare anche me, persone che hanno contribuito a uccidere miei colleghi. Gli "onorevoli" che stanno riempiendo talk show di belle parole e che tra poco torneranno solo a pensare al loro orticello, abbassando gli stipendi a noi e aumentandoseli per loro (o a togliere alle pensione a noi per pagare la loro pensione d'oro dopo pochi mesi di dissennata legislatura). Infine, ad uccidere Filippo, c'erano con me 56 milioni di italiani i quali, finchè hanno ancora 10 euro per andare la domenica allo stadio, permettono questo scempio, nella piena indifferenza da una parte e nel terrore dall'altra verso un sistema punitivo creato in danno di chi ha qualcosa da perdere. Un sistema che mi porta a tremare nello scrivere queste parole consapevole delle ripercussioni che possono crearmi perchè il regolamento non ammette denigrazione verso l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, e che esprimo per lo sdegno che ha superato il livello di paura! Io, poliziotto, che devo difendere i diritti di tutti ma senza neanche il diritto, se non a caro prezzo di esprimere la mia opinione! Ho fatto i nomi di alcuni miei complici. Probabilmente ce n'erano tanti altri che ho dimenticato. Però quelli che contano li ho messi tutti, in ordine di gravità degli errori. Ci sono tutti i componenti di ciò che forma uno Stato. Perchè quello di Filippo è stato un omicidio voluto dallo Stato. D.R. RIMINI.""

(Abbiamo omesso la firma per evitare che l'autore abbia troppe grane con chi comanda)
postman78
00giovedì 8 febbraio 2007 18:41
[SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767]

possiamo davvero dire ch ha torto???

[SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072]
-Lazzarus-
00giovedì 8 febbraio 2007 19:25
Re:

Scritto da: postman78 08/02/2007 18.41
[SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767]

possiamo davvero dire ch ha torto???

[SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072] [SM=x165072]



Ha perfettamente ragione.
Che schifo.
GiankiCop
00giovedì 8 febbraio 2007 19:31
Torto? HA AZZECCATO IN PIENO
Ha mandato in onda, in poche parole, la cronostoria dell'immagine della Polizia e delle Forze dell'Ordine in generale. Un'immagine che è andata perdendosi negli anni, citando anche gli autori.
Più chiaro di così...
dinosesto
00giovedì 8 febbraio 2007 19:36
Belle parole, esprimono molto o forse tutto il disgusto che tutti noi proviamo.
Grazie, David.
[SM=x165074]
bluewall
00giovedì 8 febbraio 2007 19:39
Molto bella ma io non mi sento proprio per niente come uno di quei complici che cita. [SM=x165085] [SM=x165067]
postman78
00giovedì 8 febbraio 2007 19:41
certo, la complicità credo sia una semplice e pura provocazione, sicuramente in molti non hanno fatto abbastanza per fare in modo che non ci fossero morti così assurde però solo da noi può nascere il senso di rinascita anche passando da un forte mea culpa ...ovvio che solo noi non bastiamo.
bluewall
00giovedì 8 febbraio 2007 19:47
Capisco lo sfogo e la provocazione, ma c'è il rischio di una generalizzazione offerta su un piatto d'argento a chi in questo momento non aspetta altro per girare le carte in tavola e trovare un facile pretesto per mistificare.
postman78
00giovedì 8 febbraio 2007 19:48
Re:

Scritto da: bluewall 08/02/2007 19.47
Capisco lo sfogo e la provocazione, ma c'è il rischio di una generalizzazione offerta su un piatto d'argento a chi in questo momento non aspetta altro per girare le carte in tavola e trovare un facile pretesto per mistificare.



questo è vero, non posso darti torto ma è necessario ripartire da ni per cambiare per quel che possiamo le cose.
bluewall
00giovedì 8 febbraio 2007 19:55
Re: Re:

Scritto da: postman78 08/02/2007 19.48
questo è vero, non posso darti torto ma è necessario ripartire da ni per cambiare per quel che possiamo le cose.


Cambiare non dipende solo da noi, non possiamo raccontarci queste bugie, noi però possiamo impegnarci almeno per non farci prendere per il c*** e non farci rubare la dignitàe pretendere rispetto.
Secondo il ragionamento che fa il collega allora lo stesso Filippo é stato complice e responsabile della sua morte e questo é assurdo, ti dico che capisco lo sfogo, la rabbia, si capisce che é scritto col cuore e che lo spirito é costruttivo, ma molti possono fraintendere e altri strumentalizzare o speculare.
postman78
00giovedì 8 febbraio 2007 20:00
Re: Re: Re:

Scritto da: bluewall 08/02/2007 19.55

Cambiare non dipende solo da noi, non possiamo raccontarci queste bugie, noi però possiamo impegnarci almeno per non farci prendere per il c*** e non farci rubare la dignitàe pretendere rispetto.
Secondo il ragionamento che fa il collega allora lo stesso Filippo é stato complice e responsabile della sua morte e questo é assurdo, ti dico che capisco lo sfogo, la rabbia, si capisce che é scritto col cuore e che lo spirito é costruttivo, ma molti possono fraintendere e altri strumentalizzare o speculare.



Per assurdo ogniuno di noi può essere vittima della propria disfatta così come stanno le cose, Filippo è morto perchè tutti sono stati sordi e tutti si sono disinteressati di una società che cambia e di un apparato di sicurezza che non sa plasmarsi in base a questi mutamenti. Filippo è prima di tutto vittima dell'ignoranza e della violenza, è vittima della politica in ogni dove, è vittima dei nostri stessi colleghi sindacalisti che da 25 anni non fanno altro che dividerci a suon di bandiere, slogan e comunicati.....solo UNITI si può tornare a vincere e a chiedere a questo Stato-Matrigna di fare qualcosa in più perchè ogni sera aumenti l'opportunità di tornare a casa incolumi dai nostri cari.

[Modificato da postman78 08/02/2007 20.01]

klas113
00giovedì 8 febbraio 2007 23:15
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: postman78 08/02/2007 20.00
solo UNITI si può tornare a vincere e a chiedere a questo Stato-Matrigna di fare qualcosa in più perchè ogni sera aumenti l'opportunità di tornare a casa incolumi dai nostri cari.

[Modificato da postman78 08/02/2007 20.01]



Stato-Matrigna é una definizione che mi piace, rende bene l'idea.
Non mi piace molto questa lettera del collega (e ho qualche dubbio che si tratti veramente di un collega perché mi sembra particolarmente "tempestiva" anche questa).
Piada72
00giovedì 8 febbraio 2007 23:22
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: klas113 08/02/2007 23.15
e ho qualche dubbio che si tratti veramente di un collega perché mi sembra particolarmente "tempestiva" anche questa.



Fidati.....è un collega.....un Vice Sovr. per la precisione.....che....anche se Libero ha deciso di ometterne il nome.....nella prima uscita della lettera su di un quotidiano a tiratura locale l'ha pure firmata con nome e cognome.
Cleanhead
00giovedì 8 febbraio 2007 23:28
...invece io penso che sia vera, perchè quasi tutto cio che scrive è pienamente condivisibile e assolutamente incontrovertibile.
La verità è che ne abbiamo piene le palle, scusate il termine, ma la realtà è questa, siamo stufi di questo immobilismo, assistiamo ad uno sfacelo ogni giorno e siamo qui a fissarci negli occhi con lo sguardo incredulo come per dirci ma non vedono cosa sta accadendo?..Possibile che nessuno veda?.....il tempismo nasce dal momento, che non è più quello di 20 anni fa, non serve "morir tacendo" serve una organizzazione che sia funzionale e produttiva, a cosa dovremmo questo referenziato silenzio nei confronti del nostro datore di lavoro? cerchiamo solo di far capire che c'è qualcosa di sbagliato che la macchina cosi come è messa non funziona...e per fare questo c'è voluta una lettera di un collega, non una parola dai sindacati..sempre con il timore di veder sfumare la poltrona....non ci sono più poltrone ....credo che sia veramente arrivata l'ora di mollare queste amebe...
klas113
00giovedì 8 febbraio 2007 23:28
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Piada72 08/02/2007 23.22
Fidati.....è un collega.....un Vice Sovr. per la precisione.....che....anche se Libero ha deciso di ometterne il nome.....nella prima uscita della lettera su di un quotidiano a tiratura locale l'ha pure firmata con nome e cognome.


Allora dico che ha avuto del coraggio, ma ha sbagliato i tempi, la penso come Bluewall sul rischio di strumentalizzazioni e peggio. [SM=g27759]
Cleanhead
00giovedì 8 febbraio 2007 23:30
...strumentalizzano tutto e allora? che facciamo non parliamo più? ..sappiamo benissimo che qualsiasi cosa si dica viene strumentalizzata...ma non mi sembra un buon motivo per tacere....
klas113
00giovedì 8 febbraio 2007 23:32
Re:

Scritto da: Cleanhead 08/02/2007 23.28
...invece io penso che sia vera, perchè quasi tutto cio che scrive è pienamente condivisibile e assolutamente incontrovertibile.
La verità è che ne abbiamo piene le palle, scusate il termine, ma la realtà è questa, siamo stufi di questo immobilismo, assistiamo ad uno sfacelo ogni giorno e siamo qui a fissarci negli occhi con lo sguardo incredulo come per dirci ma non vedono cosa sta accadendo?..Possibile che nessuno veda?.....il tempismo nasce dal momento, che non è più quello di 20 anni fa, non serve "morir tacendo" serve una organizzazione che sia funzionale e produttiva, a cosa dovremmo questo referenziato silenzio nei confronti del nostro datore di lavoro? cerchiamo solo di far capire che c'è qualcosa di sbagliato che la macchina cosi come è messa non funziona...e per fare questo c'è voluta una lettera di un collega, non una parola dai sindacati..sempre con il timore di veder sfumare la poltrona....non ci sono più poltrone ....credo che sia veramente arrivata l'ora di mollare queste amebe...


Non me la sento di darti torto ma penso che non sia produttivo per niente mettere in piazza certe cose in questo momento perché chi ha interesse a farlo non fa altro che usare queste cose per scopi diversi da quelli che il collega intendeva.
Sul mollare le amebe hai ragione, io lo sto già facendo ad appena qualche mese dall'ennesimo cambio sigla. [SM=x165041]
bluewall
00giovedì 8 febbraio 2007 23:51
Re:

Scritto da: Cleanhead 08/02/2007 23.30
...strumentalizzano tutto e allora? che facciamo non parliamo più? ..sappiamo benissimo che qualsiasi cosa si dica viene strumentalizzata...ma non mi sembra un buon motivo per tacere....


Pure te c'hai raggione. [SM=g27759] [SM=x165065]
Ma a me nun me piace d'ésse accomunato e generalizzato.
[SM=g27759] [SM=x165041]
Che vor dì "l'ho ucciso anch'io" ? allora si uno parla parla pe quello che sa ma nun ce metta 'n mezzo tutti, pure si dice cose vere e giuste deve da pensà che er monno é più grande de quello che vede lui. [SM=g27768]

[Modificato da bluewall 08/02/2007 23.54]

-Lazzarus-
00venerdì 9 febbraio 2007 01:02
Bisogna sforzarsi di vedere oltre il significato letterale delle parole scritte dal collega, lo spaccato che fornisce della nostra realtà è quanto mai veritiero.IMHO
postman78
00venerdì 9 febbraio 2007 14:35
Re:

Scritto da: -Lazzarus- 09/02/2007 1.02
Bisogna sforzarsi di vedere oltre il significato letterale delle parole scritte dal collega, lo spaccato che fornisce della nostra realtà è quanto mai veritiero.IMHO



condivido ma attenzione, ne parlavamo al telefono ieri con Webcop, una dichiarazione del genere presta o può prestare il fianco ai soliti sciacalli che vorranno insinuare il tarlo che la polizia è mal addestrata, poco formata, disorganizzata e che soffre ancora troppo di "nepotismo" Caruso già ci sta provato a far passare questa tesi.
Il pensiero è certamente condivisibile ma non è sicuramente il motivo per cui l'Ispettore Raciti è morto.
I Mea Culpa sono necessari ma non si deve certamente esagerare, a ogniuno le proprie colpe ma non troppe nonostante lo spaccato di questa lettera sia comunque aderente e veritiera e quasi certamente scritta da chi nell'ambiente c'è davvero.
-Lazzarus-
00venerdì 9 febbraio 2007 19:31
Re: Re:

Scritto da: postman78 09/02/2007 14.35


condivido ma attenzione, ne parlavamo al telefono ieri con Webcop, una dichiarazione del genere presta o può prestare il fianco ai soliti sciacalli che vorranno insinuare il tarlo che la polizia è mal addestrata, poco formata, disorganizzata e che soffre ancora troppo di "nepotismo" Caruso già ci sta provato a far passare questa tesi.
Il pensiero è certamente condivisibile ma non è sicuramente il motivo per cui l'Ispettore Raciti è morto.
I Mea Culpa sono necessari ma non si deve certamente esagerare, a ogniuno le proprie colpe ma non troppe nonostante lo spaccato di questa lettera sia comunque aderente e veritiera e quasi certamente scritta da chi nell'ambiente c'è davvero.



Concordo.
harryb
00venerdì 9 febbraio 2007 19:43
Ciao a tutti... ho letto la lettera del collè... una precisa analisi del "problema" italia direi (la "i" minuscola è intenzionale e si capisce perchè). Però non sono del tutto d'accordo con lui, in particolar modo quando dice che siamo tutti responsabili. Io non mi sento per niente responsabile. Faccio volante da quasi 10 anni, e tutte le volte che mi siedo sulla Marea (adesso a volte anche su una scassatissima 155 per motivi legati alla finanziaria) lo faccio con lo stesso entusiasmo del 1° giorno. Tante volte mi son sentito dire "ma chi te lo fa fa'?" e devo dire che qualche volta l'ho anche pensato da solo. Ma, sarà che sono un coglione (si può dire sul forum?), sarà perchè credo davvero che quello che faccio sia una cosa maledettamente seria ed indispensabile in paese civile, che il dubbio scompare subito.
Il giorno dopo la morte di Filippo, facevo il 7/13 e mi son fermato con il collega al bar per un caffè. Si è avvicinato un Signore che ci ha detto che voleva farci le condoglianze per il fatto della sera prima. Vi giuro che aveva le lacrime agli occhi mentre parlava. Ecco, quando per un motivo qualsiasi arriva in testa il dubbio di cui sopra, penso a gente come questa e ritrovo il sereno.
Un abbraccio a tutti
Enrico [SM=x165074]
webcop
00venerdì 9 febbraio 2007 19:54
Re:

Scritto da: -Lazzarus- 09/02/2007 1.02
Bisogna sforzarsi di vedere oltre il significato letterale delle parole scritte dal collega, lo spaccato che fornisce della nostra realtà è quanto mai veritiero.IMHO


Per come la vedo io il problema é che non tutti, anzi pochi, hanno voglia di andare oltre il significato letterale e anzi, si limitano volentieri a prendere tutto così com'é, cioé come un assist perfetto sulla linea di porta (visto che siamo in tema).
Soffriamo un pò di questa specie di complesso di colpa e inferiorità per cui tutto va male e solo da noi va male, ci ostiniamo a non vedere quello che c'é di positivo e che funziona e anche bene (per esempio, la preparazione e la professionalità dei colleghi del Reparto di Catania e di Palermo nel caso specifico, grazie alla quale la situazione non é degenerata più di quanto già non lo fosse, qualcosa vorrà pur dire, no ?!), come se solo nella Polizia e solo noi poliziotti viviamo questi problemi.
Non sto contestando lo sfogo del collega, sia chiaro, anzi ci sto riflettendo su e dico che quella sindrome di cui parlavo per spesso ci porta all'autolesionismo, come in questo caso.
Al collega vorrei dire che tutti e non solo lui viviamo problemi quotidiani, nel rapporto con i superiori gerarchici e con i colleghi di altro ruolo e funzione, nell'organizzazione e gestione del servizio per i motivi più diversi, solo dovremmo cominciare a ragionare anche in termini (pro)positivi e magari scrivere ai giornali anche per dire che se altri non sono rimasti uccisi insieme a Filippo é perché siamo "complici" anche in questo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com