US-Zampetti
00mercoledì 20 giugno 2007 09:02
per film trash, oggi sul corriere...
...a me puzza di un remake fatto male di Attila....
Italia choc. Il film dei Vanzina Un nuovo Medioevo nel Paese spaccato STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA — È il 2061. Dopo una catastrofica crisi energetica, dovuta all'esaurimento delle scorte petrolifere, e a causa degli sconvolgimenti climatici che hanno prodotto la desertificazione del pianeta, siamo ripiombati nel più cupo Medioevo. A duecento anni dall'unità d'Italia, la nostra penisola si è di nuovo spezzettata in Stati e staterelli: dal Sultanato delle Due Sicilie alla Repubblica Longobarda; dal rinato Stato Pontificio alla Repubblica postcomunista di Falce e Mortadella, al Granducato della Toscana. Ma un manipolo di valorosi patrioti, capitanati da un istrionico professore, tenta l'impresa più disperata: partendo dal Piemonte e ripercorrendo lo stivale, cerca di ricostruire un Paese sfasciato, multietnico e sgangherato, dove si va in bicicletta perché manca la benzina e nei reality show, detti «reality-kill», i concorrenti in nomination vengono uccisi davvero.
2061 è il nuovo film di Carlo ed Enrico Vanzina, coprodotto da Rai Cinema-International Video 80, nelle sale dal 23 ottobre, distribuito da 01. Protagonista, nel ruolo del professor Maroncelli (cognome preso a prestito dal patriota del Risorgimento), è Diego Abatantuono: «Un visionario, fanfarone e un po' cialtrone — avverte l'attore, vestito in pelle nera e una bandana alla corsara in testa —. Una specie di Brancaleone alle Crociate in versione futuribile, che parte da Cefalùbad, per riconquistare, palmo a palmo, tutta la penisola ». Con lui, un'allegra brigata stracciona: due ladri, un eroe cannibale, una cortigiana romana, un gay che invoca i Pacs e poi acrobati, camionisti, ex posteggiatori...
Nel cast, Emilio Solfrizzi, Sabrina Impacciatore, ma anche Anna Maria Barbera, al secolo Sconsolata, nella parte di Nunzia La Moratta, sindaco- ombra di Milano; Michele Placido, cardinale Bonifacio del Tribunale dell'Inquisizione; Massimo Ceccherini, signorotto toscano detto Cosimetto Delli Cecchi, in lotta contro la fazione dei Della Valle. Il set, in questi giorni, è nel Castello di Tor Crescenza dei principi Borghese, vicino a Roma, dove sono ambientati gli interni del fantomatico palazzo Delli Cecchi (leggi Cecchi Gori) in piazza del Campo a Siena: sull'alta torre merlata, sventola una bandiera con su scritto «Fiorentina The Best». È qui che vengono portati i patrioti, rapiti dai ribelli fedeli a Cosimetto: i poveracci si troveranno coinvolti e dovranno fare i conti con una sorta di faida tra Guelfi e Ghibellini. Tra gli altri interpreti, anche Andrea Osvart, Dino Abbrescia, Jonathan Kashanian, Antonello Costa, Paolo Macedonio, Roberto D'Alessandro e Nini Salerno.
Spiegano i fratelli Vanzina: «È una commedia apocalittica sul nostro Paese, proiettato in un Medioevo prossimo venturo, dove il personaggio di Abatantuono può ricordare, anche per la sua fisicità, Vittorio Gassman. Soprattutto è un film d'avventura, un viaggio picaresco che vuole divertire, ma anche far riflettere sul nostro incerto futuro». Un futuro allo sbando? Rispondono: «Beh, quantomeno inquietante, a giudicare dalle previsioni catastrofiche che, sempre più spesso negli ultimi tempi, si leggono sui giornali e che sembrano non riguardarci. A cominciare, in larga scala, dai disastri ecologici che riguardano tutto il mondo, per poi arrivare alle montagne d'immondizia da cui siamo sommersi. Ma soprattutto — aggiungono i Vanzina — una politica che è sempre più lontana dalla gente, in un'Italia che rischia spaccature macroscopiche tra Nord e Sud e di perdere la sua identità storica e culturale. Insomma, nel nostro film si vedrà, in chiave comica, ciò che vediamo quotidianamente nei tg».
Una missione impossibile, dunque, quella del professor Maroncelli e dei suoi seguaci in uno scenario allarmante. A bordo di una feluca prima e a piedi poi, il gruppetto di patrioti, o aspiranti tali, si imbatte in un ex Bel Paese da rottamare. Il ponte di Messina fatto a metà; un cimitero di vecchie carcasse d'auto, abbandonate sulla Salerno-Reggio Calabria durante un ingorgo, dovuto alla chiusura delle pompe di benzina; una ragazza che, in abiti succinti, fugge inseguita dai killer del reality cui ha partecipato e che la vogliono morta; e alle porte di Roma, mentre si rifocillano nel ristorante «er Matriciano», dove si mangia sushi all'amatriciana e bruschette di pinne di pescecane, vengono sorpresi dalla polizia pontificia, rinchiusi e processati a Castel Sant'Angelo, condannati al rogo, se non fosse che, per lo stratagemma di una Tosca rediviva, riescono nuovamente a scappare. Ma alla fine riusciranno i nostri eroi? Anticipano i registi: «Sì, riusciranno a riunire l'Italia, ma l'ammonimento è: stiamo attenti, perché il futuro arriva molto in fretta...».