L'Impero dei Draghi di Valerio Massimo Manfredi

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imperatoreluca
00martedì 12 aprile 2005 15:46
Anatolia, anno 260 dopo Cristo. L'assedio dei Persiani ha stremato la resistenza della città romana di Edessa. L'imperatore Publio Licinio Valeriano guida personalmente la delegazione che esce dalle mura per trattare la pace con il suo avversario, Shapur di Persia. Ma nessuna trattativa verrà intavolata, nessuna pace sancita. L'incontro è una trappola e con Valeriano finiscono nelle mani del nemico il capo della sua guardia personale, Marco Metello Aquila, legato della Seconda Legione Augusta, eroe dell'impero, leggenda vivente, per tutti i soldati romani soltanto il comandante Aquila, e dieci dei suoi uomini più valorosi e fidati. Il loro destino è segnato, la vergogna della cattura incisa per sempre in un bassorilievo sulle rupi di Nasq-i-Rustam: marciranno ai lavori forzati, come i più miserabili dei malfattori, in una miniera da cui nessuno è mai riuscito a evadere. Il primo a morire di stenti è Valeriano, gli altri, colpevoli di avergli voluto tributare onoranze degne dell'imperatore di Roma, vengono sepolti nelle viscere del terzo livello, un inferno che non concede scampo.
Ma c'è chi conosce quei cunicoli bui: Metello e i suoi fuggono e trovano rifugio in un'oasi dove è atteso un misterioso personaggio braccato dai Persiani. I Romani ne diventano la milizia privata con il compito di scortarlo nel suo paese, la Sera Maior, il mitico regno della seta, la Cina. Ha inizio così un'epopea straordinaria attraverso le foreste dell'India, le montagne dell'Himalaya, i deserti dell'Asia centrale fino al cuore della Cina. Solo lì il piccolo gruppo si rende conto di avere scortato un principe che dovrà battersi contro un usurpatore feroce e la setta di invincibili guerrieri che lo protegge, le sanguinarie Volpi volanti. Quel pugno di Romani dovrà affrontare prove sovrumane, combattimenti di spaventosa violenza, ma insieme conoscerà una civiltà eccelsa, una cultura meravigliosa, uomini intelligenti e tolleranti, donne bellissime e appassionate. E quando alla fine Marco Metello scoprirà di non essere il primo Romano ad aver raggiunto quel mondo remoto, quando nello scontro finale si giocherà tutto, l'amore, la vita, la sopravvivenza stessa dei due più grandi imperi mondiali, saranno gli spettri di un'armata scomparsa secoli prima ad accorrere sotto le insegne del comandante Aquila per combattere la battaglia definitiva.
Con "L'impero dei Draghi" Valerio Massimo Manfredi raggiunge i vertici della sua potenza narrativa. Tutti i suoi grandi temi, l'amicizia, l'onore, la forza del gruppo, il senso della patria, la fedeltà ai propri valori, il rispetto profondo per quelli degli altri uomini e degli altri popoli, il viaggio nei territori di una natura incantevole e spietata, si fondono grazie a una scrittura trascinante e a un incredibile talento nel plasmare la dura materia storica nell'essenza stessa dell'avventura, in un romanzo semplicemente superbo.



nn l'ho ancora acquistato ma m'incuiosisce molto

LagiovineItalia
00martedì 12 aprile 2005 20:22
Re:

Scritto da: imperatoreluca 12/04/2005 15.46
Anatolia, anno 260 dopo Cristo. L'assedio dei Persiani ha stremato la resistenza della città romana di Edessa. L'imperatore Publio Licinio Valeriano guida personalmente la delegazione che esce dalle mura per trattare la pace con il suo avversario, Shapur di Persia. Ma nessuna trattativa verrà intavolata, nessuna pace sancita. L'incontro è una trappola e con Valeriano finiscono nelle mani del nemico il capo della sua guardia personale, Marco Metello Aquila, legato della Seconda Legione Augusta, eroe dell'impero, leggenda vivente, per tutti i soldati romani soltanto il comandante Aquila, e dieci dei suoi uomini più valorosi e fidati. Il loro destino è segnato, la vergogna della cattura incisa per sempre in un bassorilievo sulle rupi di Nasq-i-Rustam: marciranno ai lavori forzati, come i più miserabili dei malfattori, in una miniera da cui nessuno è mai riuscito a evadere. Il primo a morire di stenti è Valeriano, gli altri, colpevoli di avergli voluto tributare onoranze degne dell'imperatore di Roma, vengono sepolti nelle viscere del terzo livello, un inferno che non concede scampo.
Ma c'è chi conosce quei cunicoli bui: Metello e i suoi fuggono e trovano rifugio in un'oasi dove è atteso un misterioso personaggio braccato dai Persiani. I Romani ne diventano la milizia privata con il compito di scortarlo nel suo paese, la Sera Maior, il mitico regno della seta, la Cina. Ha inizio così un'epopea straordinaria attraverso le foreste dell'India, le montagne dell'Himalaya, i deserti dell'Asia centrale fino al cuore della Cina. Solo lì il piccolo gruppo si rende conto di avere scortato un principe che dovrà battersi contro un usurpatore feroce e la setta di invincibili guerrieri che lo protegge, le sanguinarie Volpi volanti. Quel pugno di Romani dovrà affrontare prove sovrumane, combattimenti di spaventosa violenza, ma insieme conoscerà una civiltà eccelsa, una cultura meravigliosa, uomini intelligenti e tolleranti, donne bellissime e appassionate. E quando alla fine Marco Metello scoprirà di non essere il primo Romano ad aver raggiunto quel mondo remoto, quando nello scontro finale si giocherà tutto, l'amore, la vita, la sopravvivenza stessa dei due più grandi imperi mondiali, saranno gli spettri di un'armata scomparsa secoli prima ad accorrere sotto le insegne del comandante Aquila per combattere la battaglia definitiva.
Con "L'impero dei Draghi" Valerio Massimo Manfredi raggiunge i vertici della sua potenza narrativa. Tutti i suoi grandi temi, l'amicizia, l'onore, la forza del gruppo, il senso della patria, la fedeltà ai propri valori, il rispetto profondo per quelli degli altri uomini e degli altri popoli, il viaggio nei territori di una natura incantevole e spietata, si fondono grazie a una scrittura trascinante e a un incredibile talento nel plasmare la dura materia storica nell'essenza stessa dell'avventura, in un romanzo semplicemente superbo.



nn l'ho ancora acquistato ma m'incuiosisce molto




Mah!!!![SM=x278633]
Petit 23
00giovedì 14 aprile 2005 15:38
Lo sto leggendo, buon inizio ma il Valeriano di Manfredi non mi sembra molto storico
Ionico (g)
00lunedì 18 aprile 2005 17:05
Lo sto leggendo anche io
Ragazzi, Manfredi è il mio scrittore attuale preferito...ho letto alcuni suoi libri e sto leggendo tutt'ora l'impero dei draghi...io te lo consiglio caldamente.
Non bisogna ricercare una costruzione dei suoi romanzi prettamente storica...io la definirei "ipotetica", cioè egli formula ipotesi, su come potrebbero "ipoteticamente" essere andati i fatti, in base però a dei dati storici. Non dimentichiamo che Valerio Massimo Manfredi è uno dei più illustri archologi italiani, ed insegna all'università Bocconi di Milano. Ha un metodo di scrivere davvero sbalorditivo, per la nitidezza delle immagini che evoca nel suo testo, e riesce ad interpretare la società del passato in maniera davvero naturale...alcuni suoi passaggi poi sono delle vere e proprie poesie. Leggilo e non rimarrai deluso. [SM=x278640] [SM=x278657] [SM=x278657] [SM=x278648] [SM=x278640] [SM=x278629] [SM=x278629] [SM=x278632]
Ionico (g)
00martedì 26 aprile 2005 14:39
Raga..ho appena finito di leggere l'impero dei dreaghi di Manfredi, ve lo consiglio caldamente! Un atmosfera da fiaba resa con un lessico davvero degno di un caldo aprrezzamento, fornisce al lettore immagini incredibilmente nitide ed affascinanti...il tutto in un romanzo dove si intrecciano amore e avventura...attraverso i paesaggi dei due più grandi imperi dell'antichità, le cui culture si confronteranno...provatelo! [SM=x278640] [SM=x278629] [SM=x278648] [SM=x278657] [SM=x278657]
Soga
00martedì 10 maggio 2005 19:47
Non mi è piaciuto.
Manfredi per me è rimasto fermo all'"Ultima Legione", "Il Tiranno" non mi è piaciuto per niente e ora quest'ultimo romanzo è ancora peggio.

Mi sembra molto affrettato, va bene che Manfredi cerca di non essere prolisso ma secondo me sorvola veramente su troppe cose, di conseguenza non coinvolge abbastanza, non ti identifichi con i personaggi, che sono tutti piuttosto stereotipati e piatti. L'Ultima Legione più che un romanzo sembrava la sceneggiatura di un film, ma nel complesso era appassionante. Questo invece mi ha addirittura annoiato, cosa molto difficile.

Insomma, se siete fan di Manfredi, aspettate che esca in versione economica e compratelo per pura curiosità, o fatevelo prestare; altrimenti non guardatelo.
Galander
00martedì 28 giugno 2005 12:38
letto..preferisco altro..[SM=x278634]
|Ottavio|
00mercoledì 6 luglio 2005 21:47
Io di Valerio Massimo Manfredi ho letto Il tiranno di Siracusa, lho letto due volte e devo dire che e' riuscito a scrivere un libro semplice ed elegante allo stesso tempo. E soprattutto e' riuscito ottimamente ad inquadrare la figura di Dionisio e dell'assolutismo come arma a doppio taglio per il tiranno stesso e per i "sudditi".
Per non parlare della descrizione dei luoghi come per esempio quella di Siracusa od Agrigento. E vi assicuro che quando sono passato per le piccole vie dell'Ortigia e ho visto la fonte Aretusa cosi celebrata dagli antichi abitanti di Siracusa, cosi pure quando sono andato ai templi d'agrigento immaginandoli colorati e imponenti e' stato impossibile nn rammentare i passi letti in quelle pagine. Altrettanto triste ma al tempo stesso suggestivo e' stato quando sono entrato ne "l'orecchio di dionisio" pensando soprattutto alla fine di tutti coloro che finivano la dentro ( si pensi ai 5000 opliti ateniesi,per lo piu' giovani come noi). Tutto questo per dire che quel libro e' stato in grado di trasmettermi qualcosa e non semplici dati storici. Al contrario l'Ultima legione mi e' sembrata una buffonata. Per me si e' soffermato troppo poco sul periodo storico;nn sono riuscito a trarne alcunché. Infine ho letto akropolis che e' un saggio misto ad una serie di lettere di Manfredi dove si traggono anche riflessioni di carattere morale e politico ( attuale). Un saggio dunque che parte dal mito di teseo, re di Atene, figlio di Egeo, fino al sacco di Atene da parte degli spartani & compagnia bella durante la grande guerra del peloponneso che segna la fine dell'epopea ateniese. Ora intendevo leggermi l'Impero dei draghi; sara' affascinante immergersi in un periodo e zona del mondo che io francamente sconosco (mi vergogno pure a dirlo..)e cmq, sono sicuro che Valerio nn ci deluderà [SM=x278640] [SM=x278648]

Ora se riuscissi' a trovare il modo per allegare alcune foto di di Siracusa e Agrigento sarei molto felice.

[Modificato da |Ottavio| 06/07/2005 21.49]

|Ottavio|
00venerdì 29 luglio 2005 17:21
Ho appena finito di leggere l'Impero dei Draghi. Abbastanza scorrevole come libro ( letto in 3 giorni); Non ce che dire, un bel mucchio di carte, sotto molti punti di vista: dal dato storico, alle riflessioni, all'introspettiva psicologica, agli approfondimenti filosofici e religiosi. Interessante anche l'ipotesi di V.M.M secondo cui i Parti fecero di tutto per impedire ogni possibile comunicazione ufficiale tra l'impero romano ( il nome usato dai cinesi di quel periodo per indicarlo era Taqin ) e l'impero cinese, perchè questo avrebbe potuto significare la cessazione dei dazi commerciali sulla via della seta. Cosi pure anche a livello militare, i due popoli avrebbero potuto stipulare un 'alleanza senza il pericolo di ostilita' tra i due visto le enormi distanze). Storicamente,successe anche che, durante il principato di Nerva , un generale cinese, allo scopo di "ripulire" la via della seta ,si avvicino' ai confini dell'impero romano, a tal punto da voler desiderare un incontro con l'imperatore romano. Ma le guide partiche lo persuasero da quell'impresa scoraggiandoli in ogni modo. Un'altra kikka del libro e' anche l'attenzione data agli armamenti, sia romani, sia cinesi e alle tecniche militari.Infine anche le analogie e le differenze tra i due imperi sicuramente vi stupiranno. Byez me ne vado a mare [SM=x278649]
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