il parere del cardinale ratzinger
nell'agosto del 2004 l'allora cardinale ratzinger rilascio' un'intervista al quotidiano francese "le figaro".
fra le altre cose, parlo' anche di un possibile ingresso della turchia nella UE.
questa presa di posizione (come sempre ampiamente razionale e ben argomentata) valse una marea di critiche all'allora prefetto.
io penso, al contrario, che le sue parole siano ancora oggi illuminanti:
Nonostante i suoi interventi, la Santa Sede non ha potuto far in modo che il preambolo della Costituzione europea menzionasse le radici cristiane dell'Europa. Che cosa ne pensa?
Sono convinto che si tratti di un errore. L'Europa è un continente culturale e non geografico. È la sua cultura che le dona una identità comune. Le radici che hanno formato e permesso la formazione di questo continente sono quelle del cristianesimo. Si tratta di un fatto storico. Mi è quindi difficile comprendere le resistenze manifestate contro il riconoscimento di un tale fatto indiscutibile. Se lei mi dice che si tratta di un tempo lontano, le rispondo che la rinascita dell'Europa dopo la Seconda Guerra mondiale è stata resa possibile grazie a degli uomini politici che avevano delle forti radici cristiane, sia che si tratti di persone come Schuman, Adenauer, de Gaulle, De Gasperi o di altri. Sono loro che si sono trovati di fronte alle distruzioni provocate dai totalitarismi atei e anticristiani. Tacere su questa realtà è una cosa molto strana e anche pericolosa.
Bisognerebbe proseguire il dibattito su questa questione, poiché temo che dietro a questa opposizione si celi un odio che l'Europa ha verso se stessa e la sua grande storia.
Lo studio della candidatura della Turchia diviene più rigoroso. La sua entrata nell'Unione europea rappresenterebbe per lei uno choc o un arricchimento delle culture?
Abbiamo parlato dell'Europa come di un continente culturale e non geografico. In questo senso, la Turchia ha sempre rappresentato nel corso della storia un altro continente, in permanente contrasto con l'Europa. Ci sono state le guerre con l'Impero bizantino, pensi anche alla caduta di Constantinopoli, alle guerre balcaniche e alla minaccia per Vienna e l'Austria... Penso quindi questo: sarebbe un errore identificare i due continenti.
Significherebbe una perdita di ricchezza la scomparsa della cultura in favore dei benefici in campo economico. La Turchia, che si considera uno Stato laico, ma fondato sull'Islam, potrebbe tentare di dar vita ad un continente culturale con alcuni paesi arabi vicini e divenire così la protagonista di una cultura che possieda la propria identità, ma che sia in comunione con i grandi valori umanisti che noi tutti dovremmo riconoscere.
Questa idea non si oppone a forme di associazione e di collaborazione stretta e amichevole con l'Europa e permetterebbe il sorgere di una forza comune che si opponga a qualsiasi forma di fondamentalismo.
Intervista di Sophie de Ravinel
Figaro Magazine (13 agosto 2004)
p.s. potete leggere l'intera intervista all'allora cardinale nella sezione DOCUMENTI E LIBRI, interviste.