Estinto il delfino bianco dello Yangtze

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Arvedui
00martedì 19 dicembre 2006 19:38
Estinto il delfino bianco dello Yangtze
Sopravvissuto per 20 milioni di anni. E’ estinto a causa dell’inquinamento dei fiumi della Cina.



Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – Il “baiji”, un delfino bianco quasi cieco, sopravvissuto per oltre 20 milioni di anni, è stato dichiarato “praticamente estinto” da un gruppo di scienziati. Per sei settimane il gruppo di ricercatori ha cercato segni della presenza del mammifero lungo il fiume Yangtze, ma inutilmente.

August Pflugel, responsabile della spedizione e capo del gruppo ecologista baiji.org, con base in Svizzera, ha dichiarato: “E’ una tragedia una perdita non solo per la Cina, ma per il mondo intero… Dobbiamo accettare il fatto che il baiji è estinto”. Pflugel ha però ammesso che è possibile vi sia ancora qualche esemplari sfuggito alle ricerche, pur utilizzando strumenti ad alta tecnologia e osservatori esperti.

Gli scienziati credono che il baiji sia uno dei mammiferi più antichi di acqua dolce, che in passato ha scelto come habitat il corso basso dello Yangtze. Negli anni ’80 si pensa ci fossero almeno 400 baiji nello Yangtze. Nell’ultima più ampia ricerca – nel 1997 – sono stati trovati 13 esemplari.

La maggior parte degli scienziati ritiene che l’estinzione del delfino bianco sia dovuta al crescente inquinamento dello Yangtze, causato dal disordinato sviluppo industriale della Cina. Ecologisti ritengono che se non si interviene con precise misure lo Yangtze diverrà un fiume morto entro 3 anni.

[SM=x751621]
Lux-86
00martedì 19 dicembre 2006 19:49
fiume morto entro 3 anni? [SM=x751597]
Arvedui
00martedì 19 dicembre 2006 20:01
Non credo potranno continuare così a lungo. Questa notizia è di sei mesi fa:

Allarme per lo Yangtze, le sue acque sono cancerogene

giovedì 8 giugno 2006

Lo Yangtze, o Fiume Azzurro, è inquinato al punto da essere diventato cancerogeno. Denunciando la sempre più grave situazione, Lu Jianjian, professore universitario ed ecologista, ha affermato che in dieci anni lo Yangtze potrebbe diventare un altro dei fiumi cinesi superinquinati come il Fiume Giallo e lo Huaihe (Cina settentrionale). Lu ricorda che Shanghai, la metropoli costiera che sorge nei pressi dell' estuario dello Yangtze, ha dovuto affrontare ''un' enorme sfida” per poter rifornire di acqua potabile i suoi 15 milioni di abitanti. Altre 186 città che sorgono sulle sponde del fiume (che con un corso di oltre 6.300 chilometri è il più lungo della Cina ed il terzo del mondo) sono ''seriamente minacciate'' e potrebbero ritrovarsi senza acqua potabile. Lu ha detto che il Fiume Azzurro assorbe circa il 40 per cento delle acque di scolo del paese, l'80 per cento delle quali entrano nel fiume senza essere state depurate. Secondo i gruppi ambientalisti, responsabili dell' inquinamento sono nell'ordine: i rifiuti industriali, i prodotti chimici usati nell'agricoltura e i rifiuti organici. Questi ultimi vengono in gran parte dalle navi da trasporto e da turismo che viaggiano incessantemente sul fiume: in un anno sono in media 210.000 e scaricano 360 milioni di tonnellate di rifiuti. In molte località, fabbriche di prodotti cartacei e chimici sono state costruite lungo il fiume, come molti cantieri navali. ''In genere i funzionari pensano che l' inquinamento non sia eccessivo per lo Yangtze, che ha un grande afflusso d'acqua e una notevole capacità di autodepurazione, ma in realtà la situazione è estremamente seria”, ha dichiarato l'ecologista Yuan Aiguo. Yuan ha ricordato che solo il 31 per cento dell'acqua del fiume è considerato oggi di ''prima qualità''. Nei prossimi tre-cinque anni, ha proseguito, il 70 per cento dell'acqua del fiume potrebbe essere di categoria inferiore alla terza. Questo significherebbe che molte delle piante tipiche della valle dello Yangtze potrebbero sparire. Un altro studioso, lo scienziato sino-australiano Liu Guangzhao, ha stimato che delle 126 specie animali che vivevano nella valle all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, nel 2002 ne rimanevano 52, vale a dire meno della metà. Il crescente inquinamento dei maggiori fiumi del paese ha moltiplicato gli effetti della cronica scarsità di acqua di cui soffre la Cina Settentrionale. Nathan Nankivell, uno studioso canadese, afferma che nelle grandi città come Pechino la situazione è già al livello di guardia, con i residenti della capitale che hanno a disposizione una quantità d'acqua pro capite che è pari ad un terzo di quella degli abitanti della metropoli occidentali. ''Nelle campagne - aggiunge Nankivell - le cose non vanno meglio”. E' stato calcolato infatti che nella Cina rurale, 500 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile e gli studiosi ritengono che la situazione stia peggiorando. La scarsità di acqua farà inoltre sentire il suo effetto sulla produzione agricola ed industriale e provocherà una diminuzione del gettito fiscale. Il prezzo che la Cina paga all'inquinamento del Fiume Giallo, ad esempio, viene valutato da Nankivell tra 1,39 e 1,89 miliardi di dollari l'anno.
Soga
00martedì 19 dicembre 2006 20:07
E chi è che si preoccupava del gigante Cina?... Si stanno distruggendo da soli!
[SM=x751605]
DarkWalker
00mercoledì 10 gennaio 2007 21:24
ora che crepano tutti faranno in tempo ad avvelenare anche il PO... [SM=x751537]
Seth Gecko
00sabato 13 gennaio 2007 13:00
bè a milano c'è il lambro che credo sia peggio di questo fiume cinese. se ti tuffi ripescano lo scheletro
Riccardo.cuordileone
00sabato 13 gennaio 2007 13:47
Re:

Scritto da: Seth Gecko 13/01/2007 13.00
bè a milano c'è il lambro che credo sia peggio di questo fiume cinese. se ti tuffi ripescano lo scheletro


Si però ho letto che adesso la situazione è in netto miglioramento, difatti comincia ad essere frequentato da numerosi uccelli acquatici. Anche il colore marrone non deve ingannare, perchè in molti tratti del suo percorso, come nel parco lambro ad esempio, è il suo colore naturale.
A Monza ad esempio è trasparente e ricco di pesci.
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