Divinità Celtiche

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Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 13:43

Indovinate con chi comincio? eheheheh proprio lei
Lasair

Nella mitologia celtica Lasair (che significa "fiamma") era una dea del raccolto. Era la prima di tre sorelle, figlie di Douglas e Scathach: le altre due erano Inghean Bhuidhe e Latiaran. Rappresentava l'estate, essendo la dea dei campi che crescevano.
Aveva lunghi capelli neri, una corona d'argento, gioielli e bracciali. La sua dimora si chiamava "Red Castle".
Un dio di nome Flann le aveva fatto dono della "Rose of Sweetness" (che non appassiva mai), del "Comb of Magnificence" (vabbe'...) e della "Girdle of Truth" (cioè la cintura della verità... che era? Iridella? [SM=g27976]: )
La sua festa era il 1 maggio.

Le altre due...
Inghean Bhuidhe significa letteralmente "Fanciulla dai capelli biondi" ed era la dea della feritilità e della maturazione dei frutti.

Latiaran ("dal bianco seno") era la sorella minore ed era la dea del raccolto.
Come Lasair, dopo la cristianizzazione fu trasformata in una santa, la cui festa cadeva il 25 luglio.
Una storia che la riguarda racconta che un giorno, recandosi dal fabbro per portargli il "seme del fuoco", egli le fece un complimento dicendole che aveva dei piedi graziosi.
Lei, vanitosa, guardò giù e così la sua gonna prese fuoco. Non si bruciò, ma sprofondò nella terra sotto una roccia a forma di cuore e da allora non fu più vista.

[Modificato da Lasair 29/06/2006 13.54]

Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 13:54
Morrigan

La suprema regina e dea dei Tuatha de Danann. Il nome nasconde in realtà una trinità divina: Macha, Badb e Neman, tutte e tre dee guerriere temutissime dai nemici dei Tuatha.
Macha come dea della guerra e della fertilità è raffigurata con l'aspetto di un corvo. Badb, dea dell'acqua, il suo pozzo sacro è una fonte di conoscenza infinita. Neman è la dea della guerra e delle battaglie.
La Morrigan appare di frequente nella forma di un corvo incappucciato.
Aiutò a sconfiggere i Firbolg alla Prima Battaglia di Mag Tuireadh e i Fomorians alla Seconda Battaglia di Mag Tuireadh.


[Modificato da Lasair 29/06/2006 13.55]

Sasuke Kid
00giovedì 29 giugno 2006 13:54
Re:

Scritto da: Lasair 29/06/2006 13.43


Indovinate con chi comincio? eheheheh proprio lei
Lasair

Nella mitologia celtica Lasair (che significa "fiamma") era una dea del raccolto. Era la prima di tre sorelle, figlie di Douglas e Scathach: le altre due erano Inghean Bhuidhe e Latiaran. Rappresentava l'estate, essendo la dea dei campi che crescevano.
Aveva lunghi capelli neri, una corona d'argento, gioielli e bracciali. La sua dimora si chiamava "Red Castle".
Un dio di nome Flann le aveva fatto dono della "Rose of Sweetness" (che non appassiva mai), del "Comb of Magnificence" (vabbe'...) e della "Girdle of Truth" (cioè la cintura della verità... che era? Iridella? [SM=g27976]: )
La sua festa era il 1 maggio.

Le altre due...
Inghean Bhuidhe significa letteralmente "Fanciulla dai capelli biondi" ed era la dea della feritilità e della maturazione dei frutti.

Latiaran ("dal bianco seno") era la sorella minore ed era la dea del raccolto.
Come Lasair, dopo la cristianizzazione fu trasformata in una santa, la cui festa cadeva il 25 luglio.
Una storia che la riguarda racconta che un giorno, recandosi dal fabbro per portargli il "seme del fuoco", egli le fece un complimento dicendole che aveva dei piedi graziosi.
Lei, vanitosa, guardò giù e così la sua gonna prese fuoco. Non si bruciò, ma sprofondò nella terra sotto una roccia a forma di cuore e da allora non fu più vista.


[Modificato da Lasair 29/06/2006 13.43]




ma che figata!!!! [SM=x455288]
Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 13:57
Re: Re:

Scritto da: Sasuke Kid 29/06/2006 13.54


ma che figata!!!! [SM=x455288]


grazie! hai visto che ho trovato anche Tomoyo? [SM=x455261]

Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:02
Epona
La dea cavallo celtica i cui poteri vanno oltre la morte, che accompagna l’anima nel suo viaggio finale. Era venerata in tutta la Gallia, fino al Danubio e a Roma. Il suo culto venne alla fine adottato dai soldati romani che lo diffusero ovunque essi andassero. Era l’unica dea del mondo celtico a essere adorata dai Romani che le eressero un tempio nella loro capitale. Tra gli stessi Celti della Gallia, ella veniva venerata come dea dei cavalli, degli asini, dei muli e dei buoi e anche delle sorgenti e dei fiumi.
Epona viene raffigurata seduta di fianco su una sella o sul dorso di un cavallo o circondata da più cavalli. Il suo simbolo è la cornucopia (“corno di abbondanza”), il che fa supporre che (in origine) ella fosse una dea della fertilità. Viene anche identificata con la dea celtica Edain.



Gigi'
00giovedì 29 giugno 2006 14:05
Per questo il cavallo del gioco di Zelda si chiamava pure Epona! [SM=x455268]
Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:05
Re:

Scritto da: Gigi' 29/06/2006 14.05
Per questo il cavallo del gioco di Zelda si chiamava pure Epona! [SM=x455268]



proprio così! [SM=x455306]
Sasuke Kid
00giovedì 29 giugno 2006 14:07
Re: Re: Re:

Scritto da: Lasair 29/06/2006 13.57

grazie! hai visto che ho trovato anche Tomoyo? [SM=x455261]




ma che figataaaaaaaaaaaaaaaaaa
mi piace un casino la mitologia celtica madonna, non pensavo!!! [SM=x455306]

brava amore!
Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:09
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Sasuke Kid 29/06/2006 14.07


ma che figataaaaaaaaaaaaaaaaaa
mi piace un casino la mitologia celtica madonna, non pensavo!!! [SM=x455306]

brava amore!



ehehehehhe grazie! [SM=x455261]

Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:16
Arawn

Il dio gallese degli inferi. Il dio Amaethon gli rubò un cane, una pavoncella e un capriolo, che condusse alla Battaglia degli Alberi ove le sue forze vennero sconfitte.
Un racconto del Mabinogion narra come egli persuase Pwyll a scambiarsi di posto per un anno e un giorno. In questo periodo Pwyll sconfisse Hafgan, il rivale di Arawn, nel dominio degli inferi. Poiché Pwyll si astenne dal giacere con la moglie di Arawn, essi divennero degli intimi amici.


beh a questo punto... vi dovrò mettere anche
Amaethon
Dio gallese dell’agricoltura, figlio della dea Don. È direttamente responsabile della guerra tra le divinità degli Inferi, guidate da Arawn e dai figli di Don. Nella Battaglia degli Alberi ( Battaglia di Cath Godeau) il fratello di Amaethon Gwydion trasformò gli alberi in guerrieri con l’aiuto dei quali le divinità degli Inferi vennero sconfitte.

ahaha il suo ritratto l'ha fatto addirittura Boris Vallejo [SM=x455306]






Sasuke Kid
00giovedì 29 giugno 2006 14:23
sempre più figo [SM=x455268]
Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:37
Manannan mac Lir
Altri nomi: - Barinthus

Dio irlandese del mare e della fertilità che prevedeva le condizioni metereologiche. Più anziano dei Tuatha Dé Danann, veniva tuttavia considerato essere uno di loro. È figlio di Lir e il suo nome significa “Manannan figlio del Mare”. Sua moglie è Fand ed è il padre putativo di innumerevoli dei incluso Lugh. È il guardiano delle Isole Beate e il sovrano di Mag Mell. Manannan ha un veliero che esegue i suoi comandi, privo di vele; il suo mantello lo rende invisibile; il suo elmo è fatto di fiamme e la sua spada non manca il bersaglio. Viene rappresentato mentre corre sul mare a bordo di un carro. Il suo equivalente gallese è Manawydan ap Llyr.




Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 14:58
Dagda
Di Dagda si dice che sia stato il più grande dei Danann, signore della conoscenza e Sole di tutte le Scienze. Fu un regnante grande e generoso per 80 anni, chiamato anche Eochaid Ollathair, il Padre di Tutti, potente e pieno di talenti. Possedeva una mazza a doppia terminazione: con un capo poteva uccidere nove uomini in un colpo solo, mentre con l’altro poteva riportarli in vita.

Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 15:13
Rhiannon
Rhiannon (il suo nome è anche “Fanciulla di Annwn” o una variante di Rigatona, “la Grande Regina”), una versione della dea-cavallo Epona e della sovranità.
Era la signora degli Uccelli Canori. Apparve a Pwyll, signore di Dyfed, come una bellissima donna, vestita di abbagliante oro, su un cavalo bianco. Pwyll la fece inseguire dal suo cavaliere più veloce ma non riuscì a catturarla. Il terzo giorno egli le parlò e lei gli disse che l’avrebbe voluto come sposo al posto di suo marito Gwawl. Pwyll l’avrebbe corrisposta entro un anno e un giorno. Col suo aiuto, egli vinse alla corte di suo padre Hefeydd il Vecchio. Ella partorì un figlio di Pwyll che sparì. Le sue donne uccisero un neonato e si imbrattarono col suo sangue per evitare che venisse incolpata della perdita del bambino. Come punizione, Rhiannon trascorse sette anni a raccontare la sua storia a tutti i visitatori e a condurli a corte in groppa, come fosse un cavallo. Nel frattempo il bambino crebbe alla corte di Teyrnon le cui giumente partorivano alla vigilia dell’1 maggio e perdevano misteriosamente i puledri. Quando Teyrnon si mise di guardia riuscì a salvare un puledro da una strana bestia e scoprì inoltre fuori dalla stalla, un bimbo che lui e sua moglie avevano adottato. Il bambino in sette anni era divenuto un giovane uomo e consegnò il puledro salvato la notte in cui venne ritrovato. Teyrnon riconobbe in lui il figlio di Pwyll e lo restituì alla sua famiglia, dove la madre lo chiamò Pryderi (“preoccupazione”). Poi, dopo la morte di Pwyll, Rhiannon sposò Manawydan, un grande mago fratello di Bran e Branwen e figlio di Llyr. Un bel giorno, tutta Dyfed era divenuta una terra arida e solo Rhiannon, Manawydan, Prydiri e sua moglie Cigva erano stati risparmiati. Manawydan e Prydiri trovandosi a caccia inseguirono un enorme cinghiale bianco in un declivio, dove Prydiri vide una ciotola d’oro, ma quando la toccò subì un incantesimo e la stessa cosa successe a Rhiannon; poi il declivio svanì portandoli con sé. Venne salvata quando Manawydan catturò la moglie del loro nemico, Llwyd che si era preso la rivincita per il maltrattamento di Gwawl.



Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 15:55
Brigit

Nel ciclo delle invasioni di Ériu, una dei Túatha Dé Dánann, figlia del Dagda Mór, madre di Rúadán. Signora della conoscenza, dea della poesia, della divinazione, dell'arte medica e della metallurgia, ispiratrice dei poeti e dei veggenti.
La sua figura fu recuperata in epoca cristiana come Santa Brigitta.

Lasair
00giovedì 29 giugno 2006 16:01
Belenos
«Splendente».
Interpretato come Apollo, questo antico dio della luce solare sembra fosse stato, in origine, una divinità dei Norici. In seguito il suo culto si estese nella Gallia Meridionale (con tracce persino a Tivoli).



Lasair
00martedì 4 luglio 2006 09:32
Tuatha de Danann

La razza mitologica discendente dalla dea Dana. Si dice che siccome erano avvezzia praticare la magia furono esiliati dal Paradiso.
Essi possedevano quattro talismani dall'enorme potere: la Pietra di Fal che dice chi sono i veri eredi al trono; la Lancia di Lug che rende sicura la vittoria; la Spada di Nuadhu che uccide tuti i nemici; e il sempre abbondante Calderone di Daghda che dona cibo e ricchezze in continuazione. Furono costretti a vivere nascondendosi, quando in Irlanda giunsero i Milesiani, gli antenati dei moderni Irlandesi e si ritirarono sotto le colline, trasformandosi così nei cosidetti fairies (fate, folletti, ecc.) per cui l'Irlanda è famosa.




Murphy - RA
00martedì 4 luglio 2006 13:31
Scusa la digressione...ma Tir Na nOgh cos'è?

P.S. Comunque io lo sostengo da tempo che il mio paese è dedicato a Lug...

--------------------------------------------
-Ho sentito parlare di Phum: si trova nell'Oriente Inesplorato,
oltre il Deserto del Pianto,
oltre il Deserto dei Sospiri, addirittura
oltre Elwher.[...]
-Esatto. Tuttavia contesto che l'oriente sia
inesplorato: lo è soltanto per i selvaggi dell'Occidente

[Modificato da Murphy - RA 04/07/2006 13.33]

Lasair
00martedì 4 luglio 2006 14:10
Re:

Scritto da: Murphy - RA 04/07/2006 13.31
Scusa la digressione...ma Tir Na nOgh cos'è?

P.S. Comunque io lo sostengo da tempo che il mio paese è dedicato a Lug...

[Modificato da Murphy - RA 04/07/2006 13.33]



uahahaha il Paese di Lug! [SM=x455306]
Tir Na nOgh significa letteralmente Terra della Giovinezza ed è in pratica l'Aldilà (paradisiaco) dei popoli celtici, un po' come i Campi Elisi dei Greci.

ecco una spiegazione più dettagliata

Tír na nÓg, chiamato in inglese "Terra del giovane eterno", è il più popolare "altromondo" della mitologia irlandese, probabilmente il meglio conosciuto dal mito di Oisín e Niamh (Ciclo di Fianna). Si trovava dove i Tuatha Dé Danann o sídhe si stanziarono quando lasciarono la superficie dell'Irlanda e fu visitata da alcuni dei più grandi eroi irlandesi. Tír na nÓg è simile ad altre mitiche terre irlandesi come Mag Mell e Ablach. Tír na nÓg era un luogo ai confini del mondo, collocato su un'isola lontana, ad ovest. Potrebbe essere raggiunto con un arduo viaggio o su invito di uno degli elfi che vi risiedono. Fu visitata da diversi eroi e monaci irlandesi nelle storie popolari medioevali di avventure e viaggi.

Questo aldilà è un posto in cui la malattia e la morte non esistono. È un posto di giovinezza e bellezza eterna. Qui, la musica, la resistenza, la vita e tutti i passatempi piacevoli stanno insieme in un singolo posto. Qui la felicità dura per sempre, nessuno desidera cibi o bevande. È l'equivalente celtico dei Campi Elisi greci o del Valhalla vichingo. Tir na nÓg svolge un ruolo importante nel racconto di Oisín e di Niamh. Per raggiungerlo, un avventuriero ha bisogno di una guida: nel caso di Oisín sarà Niamh. Viaggiano insieme al Regno benedetto e l'eroe passa là un certo tempo. Alla fine la nostalgia di casa prende il sopravvento e Oisín vuole tornare in patria.

È devastato dall'apprendere che in Irlanda sono trascorsi 100 anni dall'inizio del suo viaggio, sebbene a lui sia sembrato un solo anno. Può vedere l'Irlanda dalla parte posteriore del cavallo magico di Niamh, ma lei lo avverte di non toccare la terra, poiché il peso di tutti quegli anni scenderebbe su lui in un momento. Oisín non fa attenzione al consiglio e immediatamente divenne vecchissimo. Viene suggerito che Oisin sia caduto dal suo cavallo nella zona di Elphin (contea di Roscommon). Potè raccontare la sua storia a San Patrizio e ricevere da lui la benedizione prima di morire. Questa storia presenta notevoli somiglianze con molte altre storie, compresa quella di Urashima Taro.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%ADr_na_n%C3%93g"



The fire burns in the Land of the Bird's Spirit
My bones burn
I'll ride up to there

[Modificato da Lasair 04/07/2006 14.11]

Murphy - RA
00martedì 4 luglio 2006 14:26
Re: Re:

Scritto da: Lasair 04/07/2006 14.10

uahahaha il Paese di Lug! [SM=x455306]
Tir Na nOgh significa letteralmente Terra della Giovinezza ed è in pratica l'Aldilà (paradisiaco) dei popoli celtici, un po' come i Campi Elisi dei Greci.

ecco una spiegazione più dettagliata

Tír na nÓg, chiamato in inglese "Terra del giovane eterno", è il più popolare "altromondo" della mitologia irlandese, probabilmente il meglio conosciuto dal mito di Oisín e Niamh (Ciclo di Fianna). Si trovava dove i Tuatha Dé Danann o sídhe si stanziarono quando lasciarono la superficie dell'Irlanda e fu visitata da alcuni dei più grandi eroi irlandesi. Tír na nÓg è simile ad altre mitiche terre irlandesi come Mag Mell e Ablach. Tír na nÓg era un luogo ai confini del mondo, collocato su un'isola lontana, ad ovest. Potrebbe essere raggiunto con un arduo viaggio o su invito di uno degli elfi che vi risiedono. Fu visitata da diversi eroi e monaci irlandesi nelle storie popolari medioevali di avventure e viaggi.

Questo aldilà è un posto in cui la malattia e la morte non esistono. È un posto di giovinezza e bellezza eterna. Qui, la musica, la resistenza, la vita e tutti i passatempi piacevoli stanno insieme in un singolo posto. Qui la felicità dura per sempre, nessuno desidera cibi o bevande. È l'equivalente celtico dei Campi Elisi greci o del Valhalla vichingo. Tir na nÓg svolge un ruolo importante nel racconto di Oisín e di Niamh. Per raggiungerlo, un avventuriero ha bisogno di una guida: nel caso di Oisín sarà Niamh. Viaggiano insieme al Regno benedetto e l'eroe passa là un certo tempo. Alla fine la nostalgia di casa prende il sopravvento e Oisín vuole tornare in patria.

È devastato dall'apprendere che in Irlanda sono trascorsi 100 anni dall'inizio del suo viaggio, sebbene a lui sia sembrato un solo anno. Può vedere l'Irlanda dalla parte posteriore del cavallo magico di Niamh, ma lei lo avverte di non toccare la terra, poiché il peso di tutti quegli anni scenderebbe su lui in un momento. Oisín non fa attenzione al consiglio e immediatamente divenne vecchissimo. Viene suggerito che Oisin sia caduto dal suo cavallo nella zona di Elphin (contea di Roscommon). Potè raccontare la sua storia a San Patrizio e ricevere da lui la benedizione prima di morire. Questa storia presenta notevoli somiglianze con molte altre storie, compresa quella di Urashima Taro.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%ADr_na_n%C3%93g"


[Modificato da Lasair 04/07/2006 14.11]




Thank you so much [SM=x455281] (in gaelico non lo so dire)
In effetti devo averne sentito parlare nel ciclo di Fianna, [credo di aver]ho letto la versione moderna di Stephens.
Lasair
00martedì 4 luglio 2006 16:03
Re: Re: Re:

Scritto da: Murphy - RA 04/07/2006 14.26


Thank you so much [SM=x455281] (in gaelico non lo so dire)
In effetti devo averne sentito parlare nel ciclo di Fianna, [credo di aver]ho letto la versione moderna di Stephens.



ma ti pare! [SM=x455261]
a questo punto che sono ispirata ecco a voi
Lugh
Divinità Irlandese rappresentato nei testi mitologici come un eroe e uno dei Sommi Re d'Irlanda del passato.
E' conosciuto con molti epiteti, tra cui
Lámfhada ("dalle lunghe mani"), per la sua abilità con la lancia;
Samildánach ("abile in molte arti");
e il matronimico mac Ethlenn o mac Ethnenn ("figlio di Ethliu o Ethniu").
In seguito prese la funzione di Dio del Sole e celebrato nella festa di Lughnasad a lui dedicata.
Nel neopaganesimo Lughnasadh (o anche Lunasa o Lughnasa) è uno degli otto sabbat (celebrato il primo agosto nell'emisfero nord), il primo dei tre che celebra il raccolto autunnale (gli altri sono Mabon e Samhain). La festa ricorda il sacrificio del Dio (sotto forma di grano): nel suo ciclo di morte (per dare nutrimento alla popolazione) e rinascita, il grano veniva identificato come uno deli aspetti del dio Sole, che i Gaelici chiamavano Lugh.

... inoltre è il patrono della città di Lugo [SM=x455269]




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